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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

Scegliere una carriera sull'orlo del baratro

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Come (ri)trovare la propria strada quando tutto sembra destinato al disastro? Il Mondo potrebbe finire, ma intanto... Senza ricchezze o una vittoria alla lotteria, ci tocca lavorare. Sì, anche se l'inflazione ci mangia lo stipendio, le guerre avanzano e il clima è andato fuori controllo: perché se possiamo scegliere di non imporre ad altri questo disastro, noi che siamo già qui ci dobbiamo sopravvivere, in un modo o nell'altro. Ma come ci si sente a immaginare (o ripensare) la propria carriera quando il Mondo pare sempre più vicino al baratro? Disorientati e impotenti, senza dubbio; perché quando tutto sembra così precario i progetti a lungo termine diventano un lusso. Un lusso che possiamo davvero permetterci? È anche dalla nostra risposta a questa domanda che dipende il nostro atteggiamento verso la carriera: semplificando un po', possiamo individuare due categorie, da un lato avremo ottimisti pragmatici, dall'altro i fatalisti sognatori. Anche nell'Apocalisse se

Non è un Mondo per vecchi

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I più giovani non sono i soli a rischio se le cose si mettono male... Vittime designate ma silenti nei disastri Quando qualche mese fa ho parlato con gli attivisti di Ultima Generazione, sono rimasto stupito dalla forte presenza di persone decisamente più "grandi" di me, di gente che nell'immaginario comune è ormai in una fase della vita lontana dalla militanza politica. Le parole di una coordinatrice dell'incontro hanno però reso tutto più chiaro: non voglio trovarmi in piena crisi climatica proprio quando sarò più fragile , questo grossomodo il suo ragionamento. Ora, sull'efficacia delle tattiche di Ultima Generazione ho da tempo dei dubbi , ma le parole di quell'attivista le ricordo ancora: come darle torto? Se guardiamo a disastri come quelli in Emilia Romagna o in Libia , ci rendiamo conto che anche le persone più anziane devono affrontare sfide non indifferenti: mettersi in salvo, resistere alle privazioni e all'assenza di presidi igienici e sanita

Non è un Mondo per giovani

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In difficoltà, demonizzati e destinati a soffrire... Quant'è bella giovinezza? La vox populi tende a idealizzare la giovinezza come un'età spensierata, durante la quale il peggio che possa accadere è un quattro in un compito o un litigio con il primo amore estivo. Eppure, soprattutto in questi ultimi tempi, sembra che le cose non stiano affatto così: tanti ragazzi sono ansiosi, tendenti a condotte nichilistiche quando non apertamente violente, chiaramente in difficoltà . Altro che verde età... a meno che non si tratti di verde invidia verso i privilegi veri o presunti goduti dalle generazioni immediatamente precedenti, quelle del lavoro pressoché garantito, del costo della vita più contenuto, del consumismo inconsapevole dei problemi ambientali, della globalizzazione che almeno a prima vista era solo piena di opportunità senza avvertenze. Nessun incentivo e rivolte passive Diciamolo, essere giovani al giorno d'oggi non è proprio allettante: oltre ai già ben noti problemi p

Nuove crepe sul muro

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Forse il Mondo non rischia l'Apocalisse, ma un lento sgretolamento... Tragedie o sintomi di un male generale? Morti senza senso . Lavoro che a dispetto di leggi e tecnologie resta causa di morte . Violenze inflitte a minori e poi forse vendute come intrattenimento . Gente che non ce la fa più e dà fuori di matto per dei futili motivi. Sarebbe facile dirsi che sono semplici tragedie, o cronache giudiziarie, o sfortunati momenti di blackout di sistemi in genere sani e funzionanti. Sarebbe altrettanto semplice pensare che sia solo una questione di sovraesposizione mediatica, di un insistere sulla cronaca nera dovuto magari all'esigenza di non parlare d'altro. Però, quando così tante tragedie si accumulano, riempiendo i notiziari, i talk, i social, i news feed, è naturale chiedersi se non siano invece i sintomi di qualcosa di più, di un malessere che sta mettendo radici nella società uccidendola lentamente. Negligenze, indifferenze, crolli individuali... tante piccole crepe su