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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Se le parole intrappolano

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Quando perdiamo tempo sulle definizioni invece di agire È o non è? Forse è solo un'impressione, ma mi sembra che negli ultimi tempi alla continua e multiforme battaglia fra poteri e fra ideologie si stia cercando di far assumere le spoglie in apparenza più innocue di divergenza lessicale. Quella della Russia in Ucraina è un'aggressione o una "operazione militare speciale"? Quello di Israele a Gaza è genocidio o no? In Italia si fa davvero "dossieraggio" ai danni di politici e personaggi famosi? Il Pianeta è entrato nell'Antropocene o è ancora all'Olocene? Diatribe di questo tipo paiono affollare sempre di più i nostri feed sui social, i titoli dei giornali, i talk show... e francamente sono irritanti. A volte serve precisione... In linea di massima, essere accurati nelle definizioni è importante: solo partendo da punti di riferimento comuni è possibile capirsi, e solo capendosi è possibile giungere a un qualche tipo di accordo, o almeno dissentire c

Reinventarsi, oggi: è ancora possibile?

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È davvero possibile ricominciare da capo in quest'era moderna? Ricordando una canzone Qualche giorno fa mi sono tornati in mente i tempi della scuola. Durante le ore di Spagnolo, la nostra insegnante madrelingua, la prof B., ogni tanto cercava di scuotere l'apatia pressoché generale facendo riferimento alla cultura pop, soprattutto a suon di canzoni. In quei giorni una in particolare andava per la maggiore, Me voy di Julieta Venegas... e mi ricordo ancora questi versi: No voy a llorar y decir Que no merezco esto Porque Es probable que Lo merezco, pero no lo quiero, por eso me voy Cioè  non mi metterò a piangere e a dire che non me lo merito; perché è probabile che me lo meriti, ma non mi va, e quindi vado via . Queste parole mi sono rimaste impresse dopo tanti anni; forse perché, a prescindere dal tema della canzone (una separazione), sembrano esprimere un sentimento di ribellione che si può estendere a tanti altri aspetti della nostra vita... Ideologie tossiche e la tecnica c

Scopi sbagliati, scrittura povera

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Come le dinamiche della Rete in una società polarizzata "uccidono" la scrittura Social e scrittura spasmodica Sui social e in generale in Rete, si sa, la comunicazione resta spesso su un piano estremamente informale: come già negli ormai antichi SMS, abbreviazioni ed emoji abbondano. E di per sé non è sempre necessariamente un male: in fondo si è tra amici o potenziali tali, non allo scritto di Maturità. I problemi iniziano però quando Facebook, X-fu-Twitter e compagnia diventano i nostri principali canali di espressione; e oggi, con amici di penna e diari quasi in via di estinzione, ciò avviene per la stragrande maggioranza delle persone, forse ormai più a proprio agio a parlare al mare magnum virtuale che a tu per tu con un altro essere umano, più interessate a fare incetta di like che di rapporti autentici. Se gli algoritmi delle diverse piattaforme "premiano" la rapidità e la battuta facile, perché perdere troppo tempo a pensare prima di scrivere? Meglio piazz

Blogging e crisi globale: quanto è giusto esporsi?

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Riusciranno i blogger a sopravvivere in un'era di polarizzazione e violenza virtuale? Avere un blog ai tempi della crisi A dispetto degli anni, i blog dimostrano un'invidiabile vitalità, tanto da sembrare alle soglie di una vera e propria rinascita , una delle poche in questo Mondo per tanti versi in declino. Ma cosa significa avere un blog, oggi? Forse, rispetto al passato, è diventato più difficile trasformare i nostri diari di bordo in piccole isole felici dove staccare la spina e godersi un po' di relax fra amici virtuali: anche i blog più personali rischiano infatti di risentire del caos esterno, perché sempre più spesso le crisi del Pianeta ci toccano da vicino. Per fare un esempio, chissà quanti blog sono nati o rinati nei giorni bui dei lockdown. Il Mondo non è più quello di prima, noi non siamo più quelli di prima, e per i nostri spazi sul Web non può essere differente. I nuovi pericoli della Rete La nostra è un'epoca di forti contrasti, di dicotomie sempre pi