Scopi sbagliati, scrittura povera

Su una scrivania è appoggiato un pc, davanti a cui si vede il busto di una donna con le unghie smaltate di rosa intenta a leggere dal suo telefonino


Come le dinamiche della Rete in una società polarizzata "uccidono" la scrittura



Social e scrittura spasmodica

Sui social e in generale in Rete, si sa, la comunicazione resta spesso su un piano estremamente informale: come già negli ormai antichi SMS, abbreviazioni ed emoji abbondano.

E di per sé non è sempre necessariamente un male: in fondo si è tra amici o potenziali tali, non allo scritto di Maturità.

I problemi iniziano però quando Facebook, X-fu-Twitter e compagnia diventano i nostri principali canali di espressione; e oggi, con amici di penna e diari quasi in via di estinzione, ciò avviene per la stragrande maggioranza delle persone, forse ormai più a proprio agio a parlare al mare magnum virtuale che a tu per tu con un altro essere umano, più interessati a fare incetta di like che di rapporti autentici.

Se gli algoritmi delle diverse piattaforme "premiano" la rapidità e la battuta facile, perché perdere troppo tempo a pensare prima di scrivere?

Meglio piazzarci subito un'abbreviazione e una faccina, così tutti vedranno che abbiamo reagito per primi all'ultima notizia; o riciclare quel meme virale che fa sempre ridere, invece di inventarci qualcosa di nostro...


Reagire senza riflettere

Con la loro ossessione per velocità e immediatezza, le dinamiche dei social network non premiano una scrittura ragionata, ci fanno esprimere per motivi più superficiali; se poi ci aggiugiamo le crepe di una società sempre più divisa e incattivita, le cose non possono che peggiorare.

Così come ormai si "ascolta" l'altro solo per trovare subito un pretesto per attaccarlo, così la scrittura è ridotta ad arma offensiva, in entrambi i sensi del termine: slogan, ridicolo, colpi sotto la cinta, il tutto presentato nel modo più prosaico e immediato possibile per "asfaltare" l'avversario.

Certo, nel confronto dialettico sintesi e immediatezza possono essere due "armi" formidabili: ma se si è sotto costante pressione per "vincere" e se non si è maghi della parola, il risultato non potrà che essere di una banalità pazzesca.

E tuttavia, non si può fare altro: il "nemico" incalza, la reazione dev'essere rapida e facilmente fruibile da "spettatori" spesso di fretta o poco propensi ad approfondire...

Chi si ferma (a riflettere) è perduto.


Creare e comunicare: è ancora possibile?

Con la scrittura possiamo creare e comunicare, ma oggi non sembriamo più in grado di farlo davvero, perché siamo di corsa e sempre più pronti ad attaccar briga con il nostro prossimo: le nostre priorità sono cambiate e favoriscono un modo di esprimersi povero.

Riusciremo mai a recuperare la bellezza della scrittura?

La penna continuerà a essere usata come spada, anzi, come mitragliatrice?

Oppure continueremo così, in questa lotta a colpi di post, illudendoci di aver salvato il Mondo con una battutina sotto l'ultimo post di un politico?

Forse ci aiuteranno davvero i nostri blog, che dei vecchi diari sono gli eredi digitali.

E poi, un po' di orgoglio, gente.

Se proprio vogliamo scrivere davanti a miliardi di persone, proviamo almeno a farlo al meglio!

Commenti

  1. Penso anch'io che si cerchi di andare troppo in fretta, che quegli emoticon e quelle abbreviazioni nascondano spesso carenze di linguaggio e autentica incapacità di comunicazione. Personalmente preferisco elaborare un testo lentamente, talvolta con fatica anziché affidarmi ad uno stile di comunicazione troppo frettoloso e sciatto. Buona giornata a te.

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    1. Di questo passo torneremo ai geroglifici... buona serata

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  2. Io ignoro i social. Sono uno strumento di impoverimento culturale.
    Seguitando così una poesia verrà scritta utilizzando gli emoticons.

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    1. A questo punto non mi stupirebbe davvero apprenderne l'esistenza...!

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  3. I social rappresentano un buon canale di comunicazione, se usati in modo soft. Personalmente vi condivido i miei post, senza soffermarmi su notizie personali, o messaggi particolareggiati con chicchessia. Buona settimana

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    1. Indubbiamente i social hanno un grande potenziale, purtroppo spesso viene sprecato o piegato a scopi malevoli... buona serata

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  4. Proprio per questo i blog ci salvano dal convenzionale e dalla mediocrità. Presuppongono attenzione e accuratezza che non si addicono ad un facebook, ad esempio, dove l'effimero e la velocità ingoiano tutto nel tempo di fugaci visualizzazioni. Il blog come salotto buono, dove intrattenersi senza alcuna fretta, il ritorno al buon discorrere.

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    1. Mi piace molto l'idea del "salotto buono" in questo mondo virtuale fatto di ring e arene fangose!

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  5. Leggo: "Se proprio vogliamo scrivere davanti a miliardi di persone, proviamo almeno a farlo al meglio!"
    Io ci ho provato una volta proprio con una fanciulla cristiana ad esprimere liberamente una mia opinione. Pensavo di essere ancora in democrazia, visto che il fatto è successo prima della pandemia. La fanciulla mi ha sputtanata pubblicamente in un post.
    Da quel giorno ho imparato ad esprimere solo scemenze nei blogs altrui, oppure , se preferisci, accondiscendenza. E' l'unico modo che ho trovato per evitare discussioni. Nel mio blog la faccenda acquista aspetti diversi, ovviamente. Buon proseguimento di vita

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    1. Ops chiedo scusa , l'anonimo è Farfalla Legger@ che non ha voglia di loggarsi. Bye

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    2. Tengo a precisare a scanso di equivoci che gli unici blog in cui commento con tanto di "intelligenza" sono quelli linkati sul mio blog. Tra cui anche il tuo. Non vorrei che qualcuno di loro capitasse qui ed interpretasse in modo scorretto le mie parole del commento precedente. L'esperienza mi ha insegnato a mettere le mani avanti ed evitare ogni forma di ipocrisia ;-) Bye

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    3. @Farfalla Legger@ Purtroppo le brutte esperienze sono inevitabili, ed è giusto tutelarsi.
      Buona serata, a presto

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  6. I social sono nati per essere brevi, ma bisogna sempre approfondire gli argomenti, quale migliore mezzo come il blog.

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    1. Penso che in questo Twitter/X sia il principale "colpevole": 300 caratteri van bene per una battuta o per un lancio d'agenzia, ma per il resto...
      Buona serata

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  7. Buonasera Mondo in Frantumi (non conosco il tuo vero nome, quindi perdonami se ti indico col nome che leggo del blog).
    Ho capito che amo scrivere. Nel blog lo faccio come meglio riesco. Quindi anche se frequento altri luoghi, tranne Fb e Tik Tok che non gradisco e per ora ne resto alla larga, credo che scrivere sia il fattore predominante per me e cerco di farlo anche lì, seppur con poche battute. Uso anche gli emonji e gli avatar che adoro, ma solo per avvalorare ciò che scrivo. Poi si tratta anche di creazioni artistiche, argomento fondamentale per me (arte in ogni sfaccettatura), per cui le uso e non mi sembra giusto che vengano così poco considerate. Mi fermo qui e spero di non essere stata troppo invadente col mio lungo intervento. Buona serata e grazie dell'interessante spunto di riflessione.

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    1. Buonasera Pia, e grazie per il commento.
      Ci sono sicuramente tempi e contesti giusti per abbreviazioni e faccine, a scanso di equivoci le uso anch'io :)
      Il mio dubbio è se non le stiamo usando un po' troppo, soprattutto per andare di fretta senza magari fermarci ogni tanto a riflettere, quando la situazione lo richiede.
      Grazie ancora, e buona serata.

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  8. Riusciremo mai a recuperare la bellezza attraverso le sue molteplici forme tra cui la scrittura?
    La scrittura è una componente importante per relazionarsi con se stessi e con gli altri,certo richiede un minimo di consapevolezza e di conoscenza interiore, nonché onestà individuale,per poter sempre riconoscersi e non disperdersi dietro le mode .Essere consapevoli della propria autenticità ,imperfetta e naturale,piuttosto che fingere di sapersi destreggiare con tasti e parole per sentirsi integrati in qualcosa che in fin dei conti poco ci rappresenta.Il fatto che la scrittura scade spesso in situazioni che citi è una scelta anche questa.Potrei usare qualsiasi piattaforma senza incorrere in comportamenti irrispettosi se di natura mi esprimo sempre nello stesso modo , contrariamente se adeguo la mia natura al cattivo comportamento altrui,oppure sono io stesso a comportarmi diversamente fingendo di essere bravo e preparato, anche la scrittura ne risente, è diventa rivelazione a lungo andare di chi sono, in primis.Prenderne atto è già una gran forma di coraggio ,in bene o in male che sia.

    Quindi importante è prendere atto dei propri limiti ,avere la forza e il coraggio di mettersi in discussione prima di scadere in giudizi sugli altri che diventano cattivo mezzo per giustificare un ego smisurato che scade in un ripetitivo modo implicito di dire: "la colpa è sempre degli altri". Responsabilità ,ancora sconosciuta....

    Io auspico sempre nel ravvedimento e miglioramento soggettivo per poter relazionarsi oggettivamente e costruttivamente.I blog ,e tutti i social esistenti sono l'eco del nostro rapportarci ,confrontarci .Se si direzionano in un certo modo hanno comunque dietro l'input umano...anche se l'umano se ne fa soprassedere o addirittura assorbire purtroppo.

    Io credo nel commento di Pia,ho avuto modo di leggere ed essere accolta nel suo spazio,rimanere sempre coerente a quel modo di essere a volte non è una sfida,quanto una conferma stessa.

    - Chi si ferma (a riflettere) è perduto

    Sorridendo le dico che mi sento imparentata al dentro parentesi ,ma mi sono sempre ritrovata :)

    Grazie e buona domenica


    L.

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