Cambiare in un Mondo che cambia
I post di fine anno tendono giocoforza ad assomigliarsi un po' tutti: cosa è andato bene e cosa no, i ringraziamenti, gli auguri e i buoni propositi per i prossimi dodici mesi.
Questo sarà un invece un po' diverso, perché qualcosa è cambiato - doveva cambiare.
Quando il 12 agosto 2022 ho aperto Mondo in Frantumi, il mio obiettivo era mettere un po' d'ordine nel caos di notizie e informazioni su un Pianeta in crisi e magari trovare tutti insieme una direzione comune.
A che punto siamo, oggi, dopo quasi due anni e mezzo di attività?
Iniziamo dalla prima parte dell'equazione, vale a dire l'analisi dei fenomeni in atto.
Considerando tutti i miei umani limiti, credo di non essermela cavata male; e soprattuttto negli ultimi mesi ho cercato di alzare la proverbiale asticella con contenuti più articolati e approfonditi, a cominciare dalla recente trilogia sulle ideologie del crepuscolo, che dopo una lunga maturazione ha finalmente visto la luce:
La difficoltà, ora, è logistica, ma anche (forse soprattutto) psicologica: è possibile mantenere un livello più "alto" a ritmi adeguati? Seguire l'attualità è importante
ma difficile, soprattutto se non si viene remunerati per farlo; allo stesso tempo, nel corso dei mesi e
contro i miei stessi principi, troppe volte mi sono sentito quasi costretto a buttar fuori un post un po' così, a portar via, pur di marcare il territorio e non restare indietro.
In ogni caso, se osservare i problemi non è stato semplice, ancor meno lo è stato elaborare soluzioni - vale a dire il secondo scopo per cui è nato il blog.
Rileggendomi, vedo troppa vaghezza - scrivo di "comunità", di "ricostruire la fiducia" delle persone nelle istituzioni, di "ispirare" chi legge, eccetera eccetera; tutto buono sulla carta, ma pressoché inutile nella pratica.
Può Mondo in Frantumi fare quel salto di qualità in grado di trasformarlo in un motore di cambiamento positivo? E se è così, in che modo?
Se ciò che si è fatto finora non ha funzionato, non si può che cambiare, e si comincia dal nuovo anno.
Prima di tutto, la frequenza di pubblicazione sarà per forza di cose meno elevata - contenuti più saltuari ma anche ma più meditati, più curati, senza l'ansia di dover presentare qualcosa, qualsiasi cosa, tutte le settimane a ogni costo; nello stesso spirito, i vari account social del blog sono in via di disattivazione.
In secondo luogo, è arrivato il momento di aprirsi un po' di più agli altri, in modo particolare a chi già si sta muovendo per migliorare la situazione: dedicherò più spazio a cause, petizioni, notizie anche di carattere locale che dovessero sembrarmi importanti, così come a enti, associazioni o attivisti coinvolti (idealmente anche attraverso delle interviste).
Detto ciò, in mezzo a tante novità resteranno immutati il mio interesse e la mia stima per il piccolo angolo di blogosfera di cui mi sono trovato a far parte, perché quando dico che i blog
possono salvare la Rete non sono solo parole; a questo proposito vorrei ringraziare tutti voi che mi seguite, chi come
camu è sempre stato generoso con gli
shoutout, e chi come
Cavaliere oscuro del web è un commentatore abituale di queste pagine; il tutto senza dimenticare di rivolgere un pensiero anche a chi come
Gus ci ha salutati dopo anni di strada percorsa insieme.
Continuerò a senz'altro a farmi vivo tra i commenti ai vostri post, mentre rioriento questo spazio virtuale e cerco un po' di tempo per ricominciare a pubblicare altrove sotto il mio vero nome (un percorso che dopo un 2023 promettente è rimasto interrotto per troppo tempo).
La nave non cambia, la meta neppure: servono solo una rotta diversa e vele nuove.
Buon 2025 a tutti
Attendiamo le novità e grazie per avermi citato, un vero onore frequentare il tuo blog.
RispondiEliminaSereno e felice anno nuovo.
Grazie per il sostegno, buon 2025
EliminaTi seguirò molto volentieri. Intanto ti auguro un sereno e felice anno nuovo!!!
RispondiEliminaGrazie per la visita, sereno anno nuovo
EliminaBellissime parole, non c'è dubbio. Hai perfettamente ragione sul fatto di mettersi in gioco in prima persona. Ed è quello che ho cominciato a fare in questo 2024 che se n'è andato da poco. Perché, come cantava una volta qualcuno, gli altri siamo noi. Quindi se non ci piace come vanno le cose "calate dall'alto" di una politica sorda e concentrata solo sul portafogli, la vera soluzione è partire dal basso, dalla propria comunità locale, partecipando ad iniziative che, seppur nel loro piccolo, possono fare la differenza e contribuire a creare quella massa critica di persone che vedono le cose da un punto di vista diverso. Quindi non vedo l'ora di scoprire i cambiamenti a cui accenni in questo post. In bocca a lupo e buon anno nuovo! PS: grazie per la citazione, sono onorato!
RispondiEliminaNoi ci proviamo... grazie ancora e buon 2025
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