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Terra Incognita

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I territori inesplorati della crisi continua Chi mi segue da un po' sa che non amo inseguire le ultime notizie e il trend del momento, tuttavia non penso di poter ignorare del tutto l'ultimo grande colpo di scena (invero già da più parti evocato) nella campagna elettorale statunitense 2024. Sembra il culmine di una serie di eventi che, seppur non inediti o inconcepibili presi singolarmente, nel loro concatenarsi ci hanno messo di fronte a scenari nuovi e inquietanti. Già da tempo è chiaro che in un clima sempre più incline al radicalismo la posta in gioco è altissima per milioni di persone, non importa la loro condizione o posizione politica; né possiamo ignorare come i rivolgimenti a stelle e strisce si inseriscano in uno stato di crisi  multicomplessa che ci riguarda tutti, americani e non. Ho spesso reagito con dispetto a chi sui social e non solo ha paragonato gli ultimi quattro anni all'ultima stagione di una serie televisiva ormai in crisi; eppure in questi giorni,

Il Vero come volontà e interpretazione

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Di sovraccarico informativo e verità su misura Una volta scoprire la verità era difficile. Mezzi di comunicazioni lenti e poco capillari, per lo più monopolizzati da enti o governi, rendevano difficile arrivare al fondo delle cose, almeno per il cittadino comune; il potere aveva tempo e modo per filtrare informazioni, imbastire e divulgare versioni ufficiali. Tante vicende del passato anche recente restano tuttora avvolte nel mistero. Oggi, nell'era di Internet, è cambiato tutto... ma la difficoltà è rimasta quasi la stessa. Alla lentezza di ieri si è sostituita una rapidità che ci mette in affanno; al monopolio è subentrata una molteplicità di fonti che disorienta. Complici pregiudizi inveterati, la disillusione verso un sistema sempre più in crisi e nuovi attori privi di scrupoli, il Vero resta un miraggio. Sommersi da una valanga di informazioni frammentarie se non contraddittorie, troviamo con agio "verità" che confermino i nostri preconcetti, che ci confortino; e se

Salvare il Pianeta... senza riforme?

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Risolvere la crisi climatica con la sola tecnologia: lo vorremmo davvero? Un tema comune fra chi si batte contro la crisi climatica è la necessità di cambiamento: per salvare noi stessi e il Pianeta, si ripete, dobbiamo trasformare il nostro modo di vivere, di lavorare, di produrre, di consumare, di prendere decisioni... Più cura, più attenzione, più democrazia, meno consumismo, magari meno lavoro: queste alcune delle proposte più diffuse. E se invece si potesse risolvere tutto a colpi di tecnologia? È vero, per ora di soluzioni miracolose non se me vedono; ma il susseguirsi di scoperte, di sperimentazioni in corso e di nuovi risultati rende tale scenario se non probabile almeno possibile. Mantenere tutto così com'è senza doverne subire le conseguenze: non è forse il Santo Graal in cui tanti sperano, governi in testa ? Miliardi di vite in salvo senza nessun cambiamento, nessun sacrificio imposto ai cittadini/consumatori. Un sogno, vero? Forse no. Da un certo (tragico) punto di v

Prigionieri delle cose (e di chi ce le dà)

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Gli oggetti ci danno sicurezza, ma non ci salveranno È da un po' che lo si vede in giro; ed è da un po' che mi dà da pensare. Sto parlando del recente spot pubblicitario di una certa Megaditta, quella per intenderci da cui tutti o quasi abbiamo ordinato qualcosa, almeno una volta, che fosse un regalo di Natale o materiale da ufficio. La storia di per sé è semplice: in una grande città, una giovane donna trasloca in un appartamento, e sulle ali di note trionfali lo trasforma man mano in una "casa" a tutti gli effetti, con tanto di piante rigogliose che lo distinguono dal resto dell'anonimo stabile urbano. Tutto molto grazioso, ma... a una seconda, terza, quarta visione viene da farsi qualche domanda. Non so se quella diffusa sia una versione abbreviata del filmato originale, però ciò che vediamo è la nostra protagonista sempre sola. Sistema la sua dimora... da sola, con i prodotti dell'azienda. La rende "sua"... da sola, con i prodotti dell'aziend

Ragazzi, fate ciò che sapete e amate fare

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Consigli spassionati per i maturandi A distanza di anni, resto della mia opinione, figlia di una difficile esperienza Siamo di nuovo in quel periodo dell'anno. Le ferie si avvicinano, si pensa alle vacanze. Ma alcuni stanno per fare delle scelte decisamente più a lungo termine. Sì, parlo proprio di voi, ragazzi: con la maturità quesi in mano, ormai arrivati alla fine di un percorso durato cinque anni, state affrontando l'inizio di un nuovo viaggio, che bene o male vi porterà ancora più in profondità fra i meandri dell'età adulta. Ricordo bene quel miscuglio di ansia-ottimismo-soddisfazione-malinconia che ha accompagnato i miei ultimi giorni fra le mura scolastiche. Da una parte, quel lieve strappo che si avverte al termine di ogni fase della vita, quello spezzarsi di una frequenza tenuta per così tanto tempo. Dall'altra, l’elettrizzante prospettiva di un futuro da costruire, di nuove sfide da affrontare, di nuove persone da conoscere. Ecco, proprio di questo vorrei

Il cv che scriviamo ogni giorno (senza saperlo)

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In Rete ci vedono tutti, anche i recruiter Consigli sempre validi per chi cerca lavoro nell'era dei social Quando si parla di cercare e trovare lavoro, il discorso cade inevitabilmente sul curriculum vitae: come scriverlo, quali esperienze mettere in evidenza, qualche posto dare anche alle soft skills , eccetera. Tutti aspetti importanti, di cui è giusto occuparsi. Quello di cui ci dimentichiamo, però, è che ormai, nell'Era Digitale, il caro vecchio cv è solo uno dei canali attraverso cui potenziali datori di lavoro o clienti possono conoscerci; e neppure il più importante, forse, specie se confrontato a strumenti che utilizziamo molto più spesso, come ad esempio i social media. Su Facebook tuoniamo contro i politici, su X fu Twitter ci mostriamo ossessionati da programmi televisivi di dubbio gusto, su Instagram ci sdilinquiamo davanti a un tentativo culinario riuscito meno peggio del solito, su Pinterest facciamo incetta di citazioni trite e ritrite, e così via. Aspetti mo

"No DM", se il sessismo uccide il networking

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Se per difendersi le donne devono rinunciare a comunicare in Rete I social cambiano, il sessismo resta Fra le opzioni più interessanti che ci offrono i social media, un posto di rilievo va certamente alla possibilità di contattare altri user in forma riservata, lontano degli occhi indiscreti dell'intera piattaforma – e non è un caso che, negli ultimi tempi, app di messaggistica quali WhatsApp o Telegram abbiano guadagnato sempre più terrenp. Eppure, non tutti sembrano pensarla così. In effetti, soprattutto sui social network più noti – in primis, il fu Twitter – non era raro un tempo imbattersi in profili recanti la specificazione "No DM" (No Direct Messages), ovvero "non accetto messaggi in privato"; mentre ora le nuove opzioni messe a disposizione dalle varie piattaforme rendono possibile restringere a pochi amici o persino impedire del tutto la possibilità di essere così contattati. Oggi come allora, è sufficiente una rapida ricognizione dei propri follower