Fulmini a ciel sereno
Crisi lampo e sviluppi improvvisi gettano altre ombre sul 2025
Benché sia quasi giunto al termine, il 2024 pare ancora intenzionato a regalarci delle soprese, per così dire - colpi di scena, come direbbe qualcuno, che ci lasciano con più domande che risposte e con più pensieri che certezze sul futuro che ci attende.
In Corea del Sud, la legge marziale voluta dal Presidente Yoon Suk-yeol è durata lo spazio di mezza giornata, fra le proteste di piazza e la "disobbedienza" del Parlamento; se il Ministro dell'Interno si è dimesso e quello della Difesa è ora agli arresti con l'accusa di tradimento, il Capo di Stato, a sua volta sotto indagine, per ora è stato salvato dall'impeachment da una manciata di alleati, da cui tuttavia è stato messo "sotto tutela", mentre nel Paese rimane l'incertezza, con un leader sempre più impopolare (una vera impresa, visti i precedenti) e una popolazione galvanizzata.
In Siria, invece, niente ha potuto salvare Bashar al-Assad, il cui regime familiare dopo anni di relativa calma è collassato in meno di due settimane sotto i colpi di un'agguerrita quanto eterogenea coalizione - è bastato che i tre tradizionali alleati (Russia, Iran e Hezbollah), finora pilastri della sua precaria presa sul Paese, fossero distratti e impegnati in altre crisi perché le armate presidenziali, inefficaci e minate dalla corruzione, si disgregassero così rapidamente da lasciare di stucco persino gli osservatori più attenti.
Mentre il despota trova rifugio a Mosca e la folla festeggia, c'è però chi dubita che la sanguinosa guerra civile esplosa nel lontano 2011 sia terminata - fra ingerenze della Turchia, degli USA, di Israele (già in modalità occupazione), divisioni settarie e la preponderanza di elementi islamisti fra i vincitori, il timore è che i siriani rischino di passare "dalla padella alla brace"; un sentimento che al netto del concern trolling di criptoputiniani e anti-imperialisti a metà resta quanto mai giustificato.
Ma la rivolta soffia anche altrove, in forme diverse: come interpretare altrimenti l'approvazione diffusa e tutt'altro che nascosta di molti per l'omicida di Brian Thompson, CEO del colosso assicurativo UnitedHealthcare freddato in piena Manhattan?
Altro che i fan di Fleximan.
In più che anno sarebbe poi senza l'ennesima malattia misteriosa e potenzialmente letale: questa volta gli occhi del Pianeta sono puntati su una remota area rurale del Congo, epicentro di una preoccupante epidemia che ha già mietuto decine di vittime; e se in un primo momento la sorte di pochi poveracci in Africa ha suscitato come di consueto scarso interesse, la notizia di un possibile caso italiano (d'importazione) sta facendo ricredere molti (tanto più che con il Giubileo imminente Roma attende moltissimi pellegrini anche dal Continente nero).
Tanti fulmini a ciel sereno, mentre altrove già si promette da tempo tempesta; e tutto mentre a questo anno difficile resta ancora qualche giorno: come se la volubilità di leader politici alla Donald Trump non fosse già nota, "big" come la Francia non fossero nel marasma istituzionale, Palestina, Ucraina e Sudan non fossero già in fiamme e la minaccia di una pandemia di influenza aviaria non bastasse già a preoccupare gli esperti... senza dimenticare l'inazione suicida nei confronti della crisi climatica.
Torno su questi schermi dopo qualche settimana di assenza, e non posso che darti ragione sulla conclusione. Tant'è che, chiacchierando con vari amici e parenti, ho notato questo sentimento ricorrente e diffuso di mancanza di voglia di festeggiare. Alcuni non se la sono neppure sentita di fare l'albero quest'anno, perché manca quell'entusiasmo che c'era prima. Un rito che diventa soltanto un gesto vuoto e privo di senso in un mondo che cade a pezzi, in una società in cui i giovani hanno smesso di sperare in un futuro migliore.
RispondiEliminaPer quest'anno la ghirlanda e il Babbo Natale sono di nuovo in bella vista sulle mensole, ma il prossimo... chissà; per quanto riguarda il Capodanno, invece c'è davvero un po' di stanchezza, a ogni giro di boa i festeggiamenti suonano sempre più lugubri.
EliminaBuona serata, a presto
Tempi di grande incertezza.
RispondiEliminaA volte non sapere è più spaventoso di una realtà già nota, per quanto spiacevole... buona serata
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