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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

Cop(Out)29

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La fiacca conclusione della COP29: ci aspettavamo altro? COP29 non pervenuta. Nel profluvio di notizie, analisi e commenti sulle elezioni negli Stati Uniti ce ne eravamo quasi dimenticati, tuttavia visti i risultati a quanto sembra non ci siamo persi granché. Inspiegabilmente, infatti, il vertice internazionale sul clima non ha esattamente segnato una svolta. Sarà stata la location, un Paese retto da un petroregime autoritario ventennale? Sarà stata la prospettiva del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca (non che i Democratici siano stati esattamente Greta Thunberg , ma qualcosina hanno fatto)? Sarà che qualche nuova potenza per vari motivi ancora non ci sta ad accollarsi le responsabilità dei vecchi "big"? Sarà che, isole a rischio a parte, per molti il pericolo sembra ancora lontano , mentre guerre e dazi paiono fin troppo vicini? Battute passivo-aggressive a parte, è chiaro che la conferenza è nata male ed è proseguita peggio, con la protesta delle Nazioni più min...

Contro la perfidia pedagogica

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Quando la vita è già dura, perché aggiungerci il carico da undici? Se il tempo manca, gli archivi vengono in aiuto (con qualche ritocco): buona lettura L'idea per questo ennesimo piccolo excursus nel mondo dei giovani mi arriva da uno status postato su LinkedIn. Una mia conoscente, in procinto di seguire dei corsi presso una prestigiosa (e costosa!) Università privata, voleva condividere con noi il suo sdegno per lo scarso rispetto mostrato dagli organizzatori dei seminari - con tre righe secche, è stato informata di non poter procedere alla registrazione perché la quota massima di partecipanti era già stata raggiunta. Così, senza nemmeno un "ci scusiamo per l'inconveniente"... e dire che sul sito la notizia non era riportata: si è trattata di una vera doccia fredda! Giustamente - almeno secondo me - diverse persone hanno criticato il comportamento dell'Ateneo... incluso un altro contatto, che tuttavia se n'è uscito con una frase a dir poco infelice: "Ass...

#ClimateChange2028?

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Il leader che ci rimetterà in riga (in un modo o nell'altro) Le elezioni USA 2024 sono andate come sono andate, e sulle ragioni del prossimo ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca si stanno ancora spendendo fiumi di analisi, così come sulle probabili ripercussioni sulla società americana, sull'economia globale e sui grandi conflitti in corso, Palestina e Ucraina in testa. Comunque vadano le cose, è mia opinione che il vero top player nei destini del Mondo sarà il cambiamento climatico - il convitato di pietra, l'elefante nella stanza che Trump e la sua squadra sembrano intenzionati a lasciare al suo posto (a meno che il solito Elon Musk , colonna portante del nuovo ordine, o qualche altra capoccia in campo hi-tech lì o altrove non riesca a tirar fuori qualcosa dal cilindro, in fretta). Se da un lato le immagini ancora recenti degli uragani Helene e Milton , e della catastrofe di Valencia lasciano atterriti studiosi e attivisti a dir poco impensieriti dall'approcc...

Avviso ai naviganti (e delle scuse)

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Ricevute le risposte che attendevo (dopo essere finalmente riuscito a ritrovare la mia domanda), nell'ottica della massima trasparenza possibile vi comunico quanto segue. Per alcuni giorni, dalla fine di settembre a inizio ottobre 2024, a causa di un qui pro quo dovuto all'uso di un VPN, Google ha localizzato il mio account come basato negli USA. Risolta la questione alla massima velocità consentitami fra un impegno e l'altro (incluso un primo momento in cui avevo pensato di aver rimediato, sbagliandomi), a mente un po' più fredda ho poi voluto chiedere numi alla comunità di Big G circa le conseguenze per i lettori del blog e i loro dati. La risposta è  qui , in inglese. Riassumendo in italiano, il breve intermezzo non ha determinato problemi rilevanti circa la privacy, considerando la relativa brevità del periodo interessato, la natura non sensibile dei dati (nessuno purtroppo mi ha mai lasciato il PIN del suo bancomat nei commenti...), e, aggiungo io, le tutele comu...

Notizie (non) virali

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Oggi i virus (non) fanno notizia Si è diffusa un paio di giorni fa la  notizia del primo ricovero in Italia dovuto al ceppo di influenza "australiana". Conosciamo località, età e condizioni del paziente, il tutto correlato dal commento dell'ormai irrinunciabile esperto, il questo caso il professor Bassetti. Ora, nessuna obiezione a fare informazione seria e a fare attenzione, soprattutto a tutela dei nostri concittadini più a rischio, ma la cosa mi dà da pensare. Un primo ricovero tale da far notizia, menzionato da più testate? Si faceva anche "prima"? Ricordare l'era pre-Covid ormai non è semplice , ma i motori di ricerca mi vengono in aiuto: così, su due piedi, di notizie analoghe in età pre-pandemica non ne vedo. C'è il famigerato "paziente zero" del febbraio 2020. Ci sono i primi casi italiani di "suina" nel 2009. Ma del Primo Ricovero ™  delle stagioni influenzali precedenti non c'è traccia, almeno non tra i fatti di risonan...