Eroi di un Mondo al crepuscolo

Riproduzione dalla cintola in su del David di Michelangelo sotto una luce e davanti a uno sfondo entrambi blu

"Superati" o controversi: gli eroi di un Mondo in crisi


Ok, Sinner ha vinto: ma a noi interessa davvero?

La vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open ha dato prevedibilmente la stura a un profluvio di peana sui media, dalle cronache trionfali di programmi sportivi e non fino al giubilo di esponenti politici di altissimo livello.

L'occasione è senza dubbio lieta, sì, ma lo è soprattutto per il vincitore e per chi negli anni si è prodigato per sostenerlo...

...per noi comuni mortali, invece, la sua vittoria, per quanto meritata ed esaltante, ha davvero questo gran significato?

C'è ancora qualcuno convinto che il successo di un atleta sia fedele riflesso della grandezza e salute del Paese che rappresenta?

Una mentalità del genere poteva forse avere un suo fascino ai tempi della Guerra Fredda, con gli epici scontri fra i due blocchi; ma al giorno d'oggi le cose sono un tantino diverse, e Sinner un "eroe" non molto appetibile per un popolo sempre più stanco, disincantato e risentito. 


Viva Fleximan, purché distrugga

Ciò che piace alle masse rancorose è il disobbediente, il vendicatore, colui che mette il bastone fra le route a un "sistema" considerato spesso non a torto ottuso e oppressivo.

C'è chi punta in alto, elevandosi a guru o salvatore guidando milioni di scontenti...

...però c'è anche chi si accontenta di gesta magari meno appariscenti ma altrettanto gradite.

È questo ad esempio il caso di Fleximan, l'ormai famigerato nome collettivo attribuito ai distruttori di autovelox: le "sue" imprese contro i presunti strumenti di avide amministrazioni locali stanno galvanizzando una parte non trascurabile dell'opinione pubblica, e a poco valgono i moniti di chi ha perso i propri cari a causa dell'eccesso di velocità... i critici sono spesso contestati vuoi con argomenti più o meno condivisibili, vuoi con l'ammissione di amare chiunque tenga in scacco le autorità.

Umile nemico dell'ordine precostituito, espressione viva delle frustrazioni quotidiane e del desiderio di radicalismo di tanti, il "personaggio" di Fleximan sembra al tempo stesso erede degli antichi giustizieri alla Robin Hood e idolo perfetto per tanti nichilisti e accelerazionisti di un Mondo in crisi.


"Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi", ma...

Sventurata la terra che ha bisogno di eroi.

Così scriveva Bertolt Brecht (1898-1956) nella sua Vita di Galileo: e se non è sventurata la terra di oggi...

Ma dove sono gli eroi, oggi?

Possono davvero aiutarci?

Oggi è forse necessario che ciascuno di noi si impegni a essere un po' l'eroe di sé stesso, rigettando i vecchi modelli, stando attenti a farlo anche quando questi si presentano in veste più moderna o accattivante.

Saremo eroi del quotidiano, più membri che paladini delle nostre comunità, in cammino continuo per capire cosa debba essere distrutto, cosa lasciato andare, cosa preservato e cosa costruito.

Possiamo farcela? Finché siamo qui, sì...

Commenti

  1. Sinner, Fleximan, la zuppa sulla Gioconda.. massì..distraiamoci finché anche da noi un drone all'uranio impoverito non ci spierà silenzioso dalle persiane della camera da letto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fino a qualche tempo fa avremmo pensato a scene da fantascienza, ma oggi?
      Non mi stupirebbe...
      Grazie per la visita, buona serata.

      Elimina
  2. Sembra che ci sia bisogno "dell'eroe" qualunque (in Italia è molto forte questa situazione). O forse "Il capo popolo", "Il Masaniello" che si opponga e che sia capace di battere il pugno sul tavolo. A volte ho pensato a quel tipo di atteggiamento per cui arriva colui (o colei) a cui dire: "Bene! Fai tutto tu. Risolvi i problemi di tutti". Una forma di de-responsabilizzazione personale dannosa, una forma di immaturità dilagante che comporta il rischio del disastro.

    Bene hai fatto a citare B. Brecht, lui l'aveva capito tanto tempo fa.
    Un salutone e alla prossima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Brecht aveva visto cosa succede ad affidarsi a un "salvatore"...
      Grazie per la visita, alla prossima.

      Elimina
  3. Coppi e Bartali evitarono la guerra civile in Italia. Gli italiani sono piccoli esseri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oggi invece fra tifoserie avversarie ci si augura la morte (e si viene alle mani), che mondo...
      Buona serata Gus, a presto.

      Elimina
  4. Agli eroi e ai miti che possono essere una sorta di "oppio dei popoli" preferisco la rappresentazione e l' approfondimento di quei valori autentici di impegno e responsabilità che dovrebbero guidare la nostra esistenza. Gli eroi e i miti servono solo a crearsi un alibi. A mettersi l' animo in pace e crogiolarsi nella falsa idea che ci può essere un "uomo della provvidenza" pronto a risolvere ogni nostro problema. Buon fine settimana a te.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ottima analisi che condivido, gli idoli di solito esigono tributi...
      Buona serata!

      Elimina
  5. I veri eroi non sono questi personaggi sportivi. Spesso chiedo ai ragazzi, conoscitori di tutte le formazioni di calcio, chi era Albert Sabin. La risposta è deprimente.
    Questo è un eroe che ha donato a tutti i bambini del mondo, il vaccino contro la poliomielite. Ha debellato una malattia che faceva morire o rendere i bimbi invalidi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Povero Sabin, al giorno d'oggi lo definirebbero uno sprovveduto (ma con termini meno educati).
      Grazie per la visita, buona serata.

      Elimina
  6. Ognuno di noi, deve fare la sua parte per cambiare il mondo.
    Saluti a presto.

    PS

    Complimenti per il blog, una scoperta interessante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, dobbiamo provarci, ognuno a suo modo.
      Grazie per l'incoraggiamento, a presto.

      Elimina

Posta un commento

I vostri commenti sono sempre i benvenuti, chiedo solo civiltà e niente spam :)

Post popolari in questo blog

Scegliere una carriera sull'orlo del baratro

I blog salveranno la Rete in frantumi?

Più liberi... eppure no