Capire un Mondo in frantumi è difficile perché...


Questo blog è nato per comprendere questo nostro Mondo in frantumi, ma non è sempre facile: ecco perché


Capire un Mondo in frantumi è difficile perché: ci sono tantissime notizie

Oggi come oggi, nell'era dei social media e degli smartphone, delle webcam e dei droni, creare e far girare informazioni non è mai stato così facile.

Dai disastri naturali alle guerre, dai fatti di cronaca alle dichiarazioni di personaggi noti, tutto viene reso di pubblico dominio costantemente, da parte di chiunque, da qualsiasi angolo del globo: una massa di notizie enorme, che ci bombarda ogni volta che controlliamo il telefonino o il PC, senza dimenticare i mezzi di comunicazione tradizionali come televisione, radio e il semplice passaparola tra familiari o colleghi, che rafforzano il tutto.

In queste condizioni, sentirsi confusi e su un Pianeta in procinto di scoppiare è del tutto normale.    


Capire un Mondo in frantumi è difficile perché: le fake news sono sempre in agguato

Con così tante notizie in circolo, il rischio di sbagli in buona fede e di falsità deliberate è sempre dietro l'angolo. 

Il desiderio di arrivare per primi, per acchiappare più clic (e traffico, ed entrate pubblicitarie) o più like sui social può portare giornalisti professionisti e semplici utenti a saltare subito alle conclusioni, e magari a condividere voci non confermate, soprattutto in contesti drammatici in cui le informazioni arrivano a singhiozzo e frammentarie, come guerre o disastri.

C'è poi chi coscientemente aggiunge al marasma generale vere e proprie menzogne create ad arte, "aggiustando" verità o distorcendo dichiarazioni altrui, e sfruttando ansie o insicurezze del prossimo per promuovere le proprie idee, i propri prodotti o magari una teoria del complotto dal fascino oscuro.

Vagliare il tutto, aspettare conferme o smentite, distinguere tra vero e falso, richiede tempo, che non sempre abbiamo e non sempre possiamo o vogliamo usare in questo modo.


Capire un Mondo in frantumi è difficile perché: è spesso deprimente 

Filtrate le informazioni che ci arrivano, individuate le fake news, dato uno senso al tutto, resta da affrontare il carico emotivo del bombardamento emotivo quotidiano: perché purtroppo la maggioranza delle notizie del giorno è tutt'altro che rassicurante.

Brutte cose che succedono, brutte cose che potrebbero succedere... senza contare l'immancabile cronaca nera, che ormai è un genere di "intrattenimento" a sé.

Dopo un po' deprimersi è quasi inevitabile: proprio per questo a volte è necessario mettere giù il telefonino, lasciar perdere il telegiornale e dedicarsi a qualcosa che ci faccia stare bene, per riprendersi e per non lasciarsi schiacciare.  

E una volta pronti, si riparte: perché oggi più che mai capire è il primo passo per vivere.

Commenti

Post popolari in questo blog

Scegliere una carriera sull'orlo del baratro

I blog salveranno la Rete in frantumi?

Più liberi... eppure no