Teorie del complotto: perché piacciono?
Una teoria (empirica?) sull'attrattiva di fake news e conspiracy theories
Teorie del complotto: una lunga storia
Diventate un tema "alla moda" sulla scia delle scioccanti vicende elettorali britanniche e statunitensi del 2016, fake news e conspiracy theories sono però fenomeni tutt'altro che recenti - basti pensare agli inizi convulsi della Francia rivoluzionaria, alle invettive reciproche durante le guerre di religione nell'Europa del Cinquecento e del Seicento, o, andando ancora più indietro, alle origini medievali dell'isteria antisemita che ha segnato con il sangue la storia dell'Occidente.
Certamente, nell'era di Facebook, Twitter e compagnia le voci più assurde si diffondono in tutto il Mondo con una rapidità senza precedenti e con conseguenze potenzialmente ancora più devastanti: tuttavia, le radici delle teorie del complotto sembrano molto più antiche, il che suggerisce che false notizie e immagini di oscure cospirazioni abbiano la capacità di parlare a qualcosa di profondo in noi.
Ma a cosa?
Teorie del complotto: perché piacciono?
Sulla strana attrattiva di complotti immaginari e dicerie pericolose si arrovellano da anni studiosi, giornalisti e politici: a livello di discussione mainstream - talk show, quotidiani, eccetera - le risposte più diffuse sembrano essere su queste linee:
- Grave mancanza di fiducia nei confronti di istituzioni tradizionali quali governi, stampa, banche, imprenditori, comunità scientifica... una sfiducia spesso provocata da problemi tutt'altro che immaginari delle stesse, come incompetenza, conflitti di interesse, corruzione
- Paura nei confronti di un Mondo sempre più in crisi e bisogno di trovare chiavi di lettura semplici e immediate per superare la confusione davanti ai tanti fenomeni complessi in corso
- Diffusa carenza di istruzione e di educazione al pensiero critico
- Capacità di sfruttare, giustificare e rafforzare pregiudizi già comuni tra il pubblico, facendo leva sul famigerato confirmation bias
- Tratti psicologici e tendenze cognitive individuali
Tutte spiegazioni assolutamente sensate, ciascuna è un'importante tessera di questo mosaico.
Eppure, la mia esperienza mi dice che esiste un altro lato della questione, un aspetto che è molto meno discusso, forse perché suona... assurdo.
Teorie del complotto: lo "strano" motivo per cui piacciono a tanti (e, un po', anche a me)
Dalle prime trasmissioni televisive proto-complottiste al passaggio in Rete, quasi tutti i miei incontri con fake news e conspiracy theories hanno avuto un tratto in comune: essere avvincenti.
Ricordo di aver ripensato per ore agli scenari fantasmagorici tipici del genere: sette, congiure di palazzo, operazioni segrete, contatti divini o alieni...
Proprio così: i migliori creatori di notizie false e di voci incontrollate sanno agganciare il lettore con nomi altisonanti, immagini epiche, e un senso di urgenza - magari mescolando a palesi falsità dei fatti accertati, così da mettere la proverbiale pulce nell'orecchio anche ai meno interessati.
Le grandi teorie del complotto - basti pensare a QAnon - conquistano le persone mettendole al centro di uno scontro epocale tra Bene e Male, dipingendo quindi scenari da romanzo fantasy, ricchi di particolari e coinvolgenti quanto certi videogame o giochi di ruolo.
Ma c'è di più: in maniera più o meno diretta, queste "realtà alternative" offrono anche una forma distorta di speranza a chiunque voglia accettarle.
Davanti allo schermo di un computer o di un telefonino, ciascuno di noi può abbandonare una vita quotidiana spesso incolore e insoddisfacente per scoprire che il Sistema sociale ed economico di cui si sente prigioniero è in realtà sull'orlo del precipizio, e che le forze della Luce stanno lavorando giorno e notte per infliggergli il colpo di grazia - un'impresa eroica a cui si può prendere parte semplicemente votando per il politico anti-establishment di turno e soprattutto lasciando una mancia al blog che annuncia così belle "notizie" sfidando tutto e tutti.
Gli anni di lavoro noioso e malpagato? Stanno per finire.
Le prepotenze di politici corrotti e multinazionali? Stanno per finire.
Le continue leggi e leggine che incastrano i cittadini in mille lacci? Stanno per finire.
I trend sociali e culturali che mettono paura e non si comprendono bene? Stanno per finire.
Dopo anni di speranze disattese e di sempre nuove crisi all'orizzonte contro cui arrabattarsi, le teorie del complotto regalano il miraggio eccitante di una luce in fondo tunnel.
Ci sono molto casi di Grande Negazione, con moltitudini di persone che credono che certi casi o processi siano casuali.
RispondiEliminaInvece è tutti organizzato e voluto, supportato, resistenza repressa.
Con atti, documenti ufficiali, mestieranti del potere che ammettono tutto senza remore, addirittura campagne mediatiche e pubblicitarie.
L'immigrazione di massa è uno di questi.
A volte la linea tra vero e falso, realtà e fantasia non è così chiara come vorremmo.
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