I social e il tiro al bersaglio sbagliato
Internet e l'illusione del potere
Internet e l'indignazione facile
Su Internet uno dei sentimenti più forti è sicuramente l'indignazione.
Complice l'estrema velocità del mezzo, le notizie volano, gli aggiornamenti si accalcano spesso senza darci il tempo di verificare e riflettere, le prese di posizione più estreme suscitano reazioni vivaci e sono premiate dagli algoritmi delle piattaforme social, diffondendosi come un incendio.
A volte qualcuno resta scottato, ad esempio l'influencer per antonomasia Chiara Ferragni.
Altre, purtroppo, le conseguenze sono ben più tragiche, come avvenuto con la ristoratrice Giovanna Pedretti: perché purtroppo la Rete uccide, lo sappiamo noi e lo sanno anche tanti nostri amici virtuali.
Il potere del Web è pericoloso, soprattutto perché spesso invocato verso il bersaglio sbagliato.
Placebo a basso costo per impotenti cronici
Per tantissime persone, la Rete è una droga: offre distrazione, intrattenimento, senso di appartenenza... e una vaga illusione di potere.
Sì, potere: per quanto spaventi ammetterlo, oggi controlliamo sempre meno le nostre vite, stretti fra un sistema socioeconomico sballato, conflitti globali e tecnologie invasive.
Ci sentiamo spesso confusi, impotenti, vulnerabili...
Ma sui social le cose cambiano: lì possiamo far abbassare la cresta al "VIP", giocare ai detective e poi ai pubblici ministeri, sentire di star contribuendo a raddrizzare le cose, di contare qualcosa.
In fondo è lo stesso eroismo spicciolo che ci offrono teorie del complotto: le nostre vite (banali, magari un po' tristi, forse senza senso e in ultima analisi imposteci da altri) ne escono nobilitate, giustificate.
Di fronte a questo "sballo" digitale si perde la prospettiva delle cose.
L'influencer continuerà a vivere, sempre molto meglio di noi; e poi è solo una giocatrice vincente di un sistema disegnato e gestito da altri.
La povera ristoratrice invece non c'è più, forse schiacciata da una riprovazione generale probabilmente più degna di ben altra causa.
Ai più non importa: finché il placebo funziona, ogni bersaglio è buono.
Riprendere il controllo, a partire da noi
Come sfuggire alla tentazione dello sdegno facile digitale?
Dobbiamo riprendere il controllo, a partire dei nostri sentimenti.
Ad esempio, condanniamo l'influencer per le sue... traversie legali o per i suoi guadagni, tanto superiori ai nostri e a prima vista assai meno sudati?
E se si tratta dei soldi, ha più senso prendersela con lei, o forse dovremmo invece affrontare il sistema che rende possibili certe disuguaglianze?
Perché poi le inchieste sulle recensioni online di una ristoratrice di provincia ci scatenano più di quelle condotte ogni giorno su politica, malaffare e consimili?
Solo rispondendo con onestà a queste domande potremo iniziare a smontare il meccanismo tossico in cui siamo immersi.
La rete può destabilizzare e i più fragili pagano conti carissimi. L'ho provata l'ebrezza del dileggio sconclusionato su facebook, e nonostante mi reputi equilibrato e posato, quella valanghina di improperi e giudizi alla cieca di gente mai vista nè conosciuta mi ha anche leggermente scosso, certo non da suicidarmi e neanche ricorrere ad un counselour a buon mercato, ma certi atteggiamenti da pubblica piazza fanno comunque effetto, specie se decidi di attraversarla, quella piazza, e lanciare qualche stoccata. Poi ci sono gli haters da blog. E anche di quelli ho fatto buona scorta.. ma sono ancora più poveracci, perché ci credono davvero.. ;)
RispondiEliminaÈ proprio così, in Rete siamo esposti a milioni di persone, si tratta di un fenomeno del tutto nuovo di cui solo ora iniziamo a vedere tutti gli effetti deleteri...
EliminaBuona serata, alla prossima.
La situazione è comunque preoccupante da tanti punti di vista. Si è perso un senso del limite ed è difficile cercare una soluzione, anche se necessario trovare una o più soluzioni. Si è persa la prospettiva delle cose, come dicevi anche tu. E la nuova frontiera, a cui siamo già arrivati, dell'Intelligenza Artificiale avrà delle utilità (non lo metto in dubbio) ma nasconde non poche insidie e pericoli in una società come la nostra.
RispondiEliminaIl legislatore ha dei compiti specifici ma è chiaro che molto dipende dai singoli comportamenti, ognuno per se stesso.
Concordo con il commento qui sopra di Franco Battaglia. La rete destabilizza e i più fragili ne pagano le conseguenze chiunque esso sia (giovani o meno giovani). C'è da difendersi interiormente e da difendere coloro che amiamo.
Un salutone e alla prossima
Una Rete piena di persone con cattive intenzioni e strumenti di Intelligenza Artificiale in grado di aiutarle a seminare ancora più caos, senza dubbio è una miscela pericolosissima, e sento che siamo drammaticamente impreparati ad affrontarla...
EliminaGrazie per la visita, a presto.
Il web è un qualcosa di positivo quando, in buona fede e con sincerità, lo si utilizza come il proprio palchetto ad Hyde Park Corner. In qualche modo ha dato a tanti la possibilità di esprimersi. Come spesso accade alle cose che in partenza possono essere buone, ha subito delle degenerazioni. Penso che il limite sia costituito dalla "deregulation" che lo contraddistingue che può essere garanzia di libertà ma anche fonte di abuso. Difficile porre delle regole ad uno strumento globale, specie quando, come si suol dire, i buoi son già scappati dal recinto. Il suo uso corretto , penso, sia legato alla buona fede e all' onestà degli utenti. Purtroppo nel mondo virtuale, come in quello reale, non tutti son mossi da buone intenzioni.
RispondiEliminaÈ proprio vero, purtroppo la libertà è sempre accompagnata dal rischio che qualcuno ne abusi sistematicamente per fare del male...
EliminaGrazie per la visita, e buona serata.