Il mio blog è pericoloso?
Il mio blog nuoce alla salute di chi lo legge?
Il successo, o qualcosa di simile
In queste ultime settimane mi sono reso conto di un piccolo dato di fatto: questo blog sta iniziando a riscuotere un certo successo.
Sono tre i segni incoraggianti: ho da tempo dei lettori/commentatori fissi (che ringrazio); i miei post iniziano a essere condivisi su piattaforme che uso poco (come Telegram) o per niente (come il moribondo X-fu-Twitter); e ormai mi arriva del traffico direttamente dal sommo Google, ancora oggi signore incontrastato dei motori di ricerca occidentali, e questo nonostante la SEO sia davvero l'ultimo dei miei pensieri.
Ora, non si tratta di risultati straordinari, un sacco di blogger che seguo sono avanti anni luce... ma anni fa, in un'altra vita, mi avrebbero fatto fare salti di gioia.
Oggi, però, il Mondo è diverso, e il pensiero di raggiungere nuovi lettori un po' mi spaventa.
Pubblico più ampio, pericoli in agguato
Essere in Rete significa essere sotto gli occhi di tutti, soprattutto quando si affrontano temi delicati; e basta dare uno sguardo ai titoli dei miei post per sapere che su queste pagine non ci siamo davvero fatti mancare niente: politica, società, religione, crisi climatica... il tutto senza temere di passare da allarmista.
Con un pubblico più ampio, i rischi aumentano: troll, polemici, altri blogger poco amichevoli...
Per ora non è successo nulla di tutto ciò, per fortuna; ma esiste un altro pericolo che non va sottovalutato, ovvero: qual è l'impatto di ciò che scriviamo sulla salute mentale di chi ci legge?
È da un po' che ci penso, e con il tempo la situazione non è cambiata: il Mondo sta andando a fuoco, siamo quasi tutti sull'orlo di una mezza crisi di nervi, e purtroppo la cronaca ci ha lasciato già diversi casi di persone più fragili spinte a gesti estremi da contenuti fruiti sul Web.
Ora, con più persone potenzialmente coinvolte, la questione è tuttavia ancor più importante.
Chi mi dice che un mio post sulle derive distopiche delle nuove tecnologie non stia già spingendo qualcuno oltre il limite, ad esempio?
Oggi non potrei scrivere niente di diverso...
Per ora la mia strategia è stata cercare sempre di trovare un equilibrio tra fatti e opinioni, tra pessimismo e ottimismo, ma non è facile, e a giudicare dalle notizie che ci arrivano dal Mondo lo sarà sempre meno.
E d'altra parte perché dovrei censurarmi?
Libertà d'espressione a parte, non sarebbe disonesto nei confronti di chi legge?
Le cose non stanno andando bene su questo Pianeta, in tanti sono insoddisfatti e cercano risposte: perché non farlo insieme?
Ora come ora non potrei davvero scrivere niente di diverso, questo blog è nato con uno scopo preciso, che non è cambiato.
Io di SEO e indicizzazioni non ne so niente. Non so neanche se mi legge il vicino di casa, figurati l'utente di piattaforme che non so neanche dove stanno di casa. Eppure ogni tanto lascio post sul cosa, sul come e sul perché si scrive. Ognuno in onestà, immagino, mette giù quello che crede meglio, voglio crederla 'sta cosa,, a prescindere da come gira il mondo, a meno che non si abbiano piani ben precisi tipo farsi notare da Musk e vincere una Tesla oscurando la ferragnez e inflenzando il mondo a modo nostro.. ma non credo che tra i nostri lidi aspiriamo a tanto.. o no?
RispondiEliminaGiusto, per carità lasciamo stare certe situazioni, lo stiamo vedendo che cosa succede!
EliminaGrazie per la visita, alla prossima.
Mah...non credo che il tuo blog sia pericoloso. I pericoli provengono da altre fonti e da altri tipi di blog che evito accuratamente. Infatti non cerco i "like" o altro. Scrivo perché mi piace, punto. Poi il resto vedremo. Tuttavia quando superi una certa soglia diventi qualcos'altro, o rischi di entrare in spirali telematiche che non mi piacciono. Su questo bisogna vigilare.
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
Quando scriviamo non sappiamo mai chi ci legge dall'altra parte, il che se da un lato è affascinante dall'altro può portare guai...
EliminaBuona serata, a presto!
Da veterano della blogosfera (il mio blog aprì i battenti nel lontano 2005, con una lunga pausa poi tra il 2015 ed il 2022), mi son sempre posto questa domanda, specialmente quando la mia popolarità cominciò a crescere all'epoca (poi sfumata per via della lunga pausa). Scrivendo quello che scriviamo, possiamo influenzare quelli che passano a dare un'occhiata ed interpretano le nostre farneticazioni in maniera diversa. Forse per questo mi son sempre tenuto lontano (con qualche recente eccezione) da argomenti divisivi e polarizzanti come politica e fatti di cronaca. Non inseguo la fama alla Ferragni, non aspiro ad essere un influencer, perché poi chi lo diventa, vedi Ferragni appunto, diventa fisicamente responsabile del destino di milioni di persone. Un potere che non sarei in grado di gestire, mi conosco.
RispondiEliminaSto pensando molto al caso Ferragni, in effetti, e ora anche a quello recentissimo della proprietaria della pizzeria... anche noi nel nostro piccolo abbiamo il potere di migliorare o peggiorare la giornata di qualcuno, e mi fa piacere sapere di non essere l'unico a porsi il problema.
EliminaGrazie per la visita, a presto.