Non è un Mondo per vecchi

L'immagine di una coppia matura riflessa sul tavolo a cui stanno facendo colazione

I più giovani non sono i soli a rischio se le cose si mettono male...


Vittime designate ma silenti nei disastri

Quando qualche mese fa ho parlato con gli attivisti di Ultima Generazione, sono rimasto stupito dalla forte presenza di persone decisamente più "grandi" di me, di gente che nell'immaginario comune è ormai in una fase della vita lontana dalla militanza politica.

Le parole di una coordinatrice dell'incontro hanno però reso tutto più chiaro: non voglio trovarmi in piena crisi climatica proprio quando sarò più fragile, questo grossomodo il suo ragionamento.

Ora, sull'efficacia delle tattiche di Ultima Generazione ho da tempo dei dubbi, ma le parole di quell'attivista le ricordo ancora: come darle torto?

Se guardiamo a disastri come quelli in Emilia Romagna o in Libia, ci rendiamo conto che anche le persone più anziane devono affrontare sfide non indifferenti: mettersi in salvo, resistere alle privazioni e all'assenza di presidi igienici e sanitari, lottare contro possibili epidemie... tutte cose che a una certa età diventano difficili, soprattutto in quelle parti del Mondo dove le risorse sono scarse e i soccorsi non dei più efficienti.

In un ritorno alle spietate leggi di natura, in tempi di catastrofe membri anziani e fragili del gruppo rischiano di restare indietro: un destino a cui milioni di cittadini "senior" potrebbero doversi rassegnare.


Vittime designate ma silenti in un sistema in crisi

Ma non sono solo alluvioni e ondate di calore a minacciare i cittadini più maturi.

In sistemi economici in crisi, con tagli ai servizi sanitari, figli sempre più indigenti e nipoti che nemmeno vedono la luce, il destino di molte persone in età di oggi e di un numero ancora maggiore di futuri anziani è fatto di indigenza e solitudine: poche risorse per sopravvivere, reti di supporto deboli o inesistenti, e questo proprio nella fase della vita in cui l'indipendenza è un bene sempre più fragile...

Colpa di politiche sbagliate, di un lavoro sempre più avaro che manda i figli lontano, di un senso di sfiducia diffuso che lascia le culle vuote, di disparità sociali che rendono l'accudimento di familiari anziani un'impresa.

In modo meno spettacolare e più protratto nel tempo, anche il disfacimento del contratto sociale ci riporta alla crudele condizione pre-umana, lasciando indietro, nel fango, coloro che non hanno più le forze per restare al passo con il resto del clan.


La risposta è sempre la stessa...

Insomma, se la crisi globale è tossica per i più giovani, non si può dire che per i loro nonni le cose si presentino in modo migliore.

E proprio come nel caso di bambini e ragazzi, anche per i più anziani la risposta è una: serve più comunità.

Pretendere di tornare a società con dieci figli a famiglia per assicurare a tutti assistenza organica e asservita è non solo oppressivo, ma anche irrealistico, viste le tendenze sociali in atto: ciò che possiamo fare è pensare invece a nuove vie collettive per prenderci cura dei nostri concittadini "senior", dando voce ai loro bisogni e arrivando là dove le famiglie non possono; dal supporto per le esigenze quotidiane alle occasioni di socializzazione, idee e progetti locali non mancano, ma hanno bisogno di un po' di sostegno, anche da parte delle istituzioni ormai "in ritirata".

Come sempre, non è una strada facile, ma è forse l'unica ancora percorribile.

Il destino di un anziano oggi è il nostro destino di domani...

Commenti

  1. Il problema è che la politica è rappresentata, in Paesi come gli Stati Uniti, dalla miglior gerontocrazia che si sia mai vista. Gente che non pensa a quando i giovani diventeranno anziani, ma che ha sempre pensato al portafogli. Guarda la Libia che tu citi: gli Stati Uniti e la NATO hanno bombardato di tutto e di più quando c'era Gheddafi, poi se ne sono andati e l'hanno lasciata al suo destino. Oggi quelle nazioni si voltano per lo più dall'altra parte invece che aiutare i disperati ed i dispersi. Perché a questa gente interessa solo proteggere il portafogli OGGI. Del nostro futuro non gliene importa nulla.

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    1. Penso che ai "piani alti" molti sappiano che la maggior parte dei giovani di oggi non diventerà mai vecchia...

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