C'è chi tifa per l'Apocalisse?

Un binocolo fisso sullo sfondo di un orizzonte rosso-grigio

Davvero c'è chi dice "basta così"?


Catastrofisti, disfattisti e "doomer"

Le brutte notizie abbondano, non lo si può negare: tra guerre, crisi climatiche, economie in crisi e gente fuori di testa c'è davvero poco da stare allegri.

Di fronte al disastro c'è chi si spaventa, chi s'indigna, chi cerca di fare qualcosa... e chi quasi gongola.

Sembra esserci in giro gente che pare quasi godere delle continue disgrazie raccontate dai media e rese popolari in Rete.

A volte può essere semplice curiosità morbosa, la stessa che tiene milioni di spettatori incollati alle cronache di delitti e incidenti vari, mentre secondo altri si può ipotizzare una "cinica" motivazione politica (mettere in cattiva luce un governo sgradito, promuovere una propria causa, eccetera).

In molti altri casi, però, la situazione sembra più complessa, una sorta di malato attaccamento all'idea di un Mondo ormai irrimediabilmente perduto.

Un atteggiamento che Oltreoceano viene chiamato "doomerism", cioè più o meno "fatalismo pessimista".

Ma cosa spinge i "doomer" a pensarla così?


Tra disimpegno, stanchezza e rabbia

Entrare nella mente altrui è un compito arduo anche per gli esperti, tanto più che ogni persona è diversa; però si possono fare alcune ipotesi.

La più semplice, e anche la più malevola, è che si tratti di un atteggiamento figlio del disimpegno: se si vuole vivere alla giornata senza sforzarsi troppo, quale pretesto migliore dell'Apocalisse imminente?

Con il Mondo a un passo dalla fine, tanto vale godersela e lasciar stare la fatica di studiare, costruirsi una carriera o contribuire alla società.

Una seconda spiegazione, invece, è che tanti disfattisti si siano impegnati eccome, ma che dopo anni di tentativi andati a vuoto o sforzi non ripagati abbiano gettato la spugna, perché esausti: accettare e attendere l'Armageddon potrebbe essere una reazione naturale, e magari il modo di mettere a tacere una coscienza sempre pronta ad accusarli a torto o a ragione di non aver fatto abbastanza, di essersi arresi troppo presto.

Ma come tutti sappiamo, l'impegno frustrato può trasformarsi in rabbia; il che ci porta alla terza opzione, quella più inquietante: che molte persone facciano il tifo per la Fine perché ormai colmi di odio per un Mondo che va male, che li ostacola, che li opprime?

In fondo, di ragioni per odiare il Mondo se ne possono trovare a bizzeffe... sempre che sia davvero lui il bersaglio di tanta acredine.


La fine del Mondo o la fine del "sistema"?

Se ci si pensa un po' su, è chiaro che più che il Mondo a essere oggetto dell'odio di molti sono le tante, troppe forze che agiscono su di esso, rendendoci non di rado la vita più grama di quanto sarebbe necessario: disparità sociali, un mercato del lavoro guasto, istituzioni inefficaci o corrotte, oppressioni religiose, sociali, familiari...

Fare la morale al prossimo serve a poco, bisogna intervenire sui meccanismi malati delle nostre società per restituire alle persone un Mondo che ritengano degno di essere salvato.

Forse è già troppo tardi, forse l'idea che tanto l'Umanità e il Pianeta abbiano i giorni contati è nei fatti ormai radicata e data per scontata nella mentalità comune, come potrebbe sembrare dalle culle sempre più vuote e dalla crescente popolarità di ideologie un tempo marginalizzate come l'Antinatalismo.

Però dobbiamo fare ciò che possiamo, ognuno nel nostro piccolo, per restituire speranza ai tanti che l'hanno persa e magari sentono persino di non volerla recuperare, perché se abbiamo anche solo una chance di sopravvivere la butteremo via subito se quasi nessuno vorrà fare un passo per coglierla.

Prima di criticare i disfattisti, chiediamoci cosa li stia rendendo così.

Commenti

  1. No, si sta solo pensando come annullare certi sistemi democratici senda usare molta forza esplosiva. Compresa madre natura è contro il sistema uomo, e lo sta castigando. Poi c'è l'uomo che cerca di piegare altro uomo. Poi c'è l'uomo che si crede di essere un Dio ......... è vuole essere venerato.
    Dunque abbiamo un uomo contro uomo .........

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    1. Temo proprio, Giovanni, che si stia per tornare allo stato di natura, in tutta la sua crudeltà.

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  2. La crisi dei nostri tempi è profonda. Investe tutti i settori della società. Non solo la politica, le leadership, i valori della gente comune . A questo si aggiunge un degrado ambientale senza precedenti. Si fa molta retorica ma sarebbe necessario un impegno reale per tirarsi fuori da questa situazione. Allo stato attuale sono pessimista.

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    1. Non sei il solo a sentirsi così, Fabio, purtroppo l'ottimismo sta diventando un lusso.

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  3. Ciao!
    Non ho trovato l'intervento su Vannacci ma anche questo post è molto interessante.
    Le crisi... costruite ad hoc dai governi.
    Cosa diceva Goebbles? Che la paura tiene buono un popolo, così gli fai fare ciò che vuole.
    Tutto qui.
    Ti abbraccio.

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    1. Hai ragione Francesca, terrore e sfiducia sono due armi tremende...

      A presto.

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