Umani in serie?


Tecnologie audaci in tempo di denatalità e crisi del mercato del Lavoro: una miscela pericolosa?


Embrioni artificiali, una nuova frontiera

Anche se il Mondo sembra andare a rotoli ogni giorno un po' di più, la Scienza continua a fare passi da gigante, che accendono l'immaginazione e un po' spaventano: di recente, un team di scienziati anglo-americano è riuscito a creare un embrione umano "sintetico", ovvero prodotto tramite cellule staminali invece che con i "tradizionali" gameti maschili e femminili.

Sebbene l'esperimento sia stato interrotto a un livello di sviluppo di quattordici giorni per ragioni etico-legali, si tratta senza alcun dubbio di un nuovo passo nella lunga catena di studi e risultati che sembrano toccare l'essenza stessa della vita, tanto che a questo annuncio è seguito a stretto giro quello di un secondo esperimento, questa volta concluso con la creazione di un embrione umano sintetico con battito cardiaco e tracce di sangue. 

Siamo davvero ad anni luce dalla clonazione della pecora Dolly nell'ormai lontano 1997, e pare di andare persino oltre le ancora nuovissime frontiere dell'editing genetico, con enormi ricadute sulle nostre capacità di ricerca, diagnosi e prevenzione.

Come sempre, però, di fronte a grandi scoperte si aprono scenari altrettanto grandi, alcuni dei quali non proprio positivi.

In un Mondo dove "hackerare" la mente umana potrebbe essere presto realtà, cosa dobbiamo aspettarci da biotecniche così avanzate?   


Poche nascite, e poche "giuste"

A voler essere del tutto onesti, l'idea di poter creare, almeno in teoria, esseri umani "sintetici" suona in fondo distopica, soprattutto in questo periodo di continui lamenti per la scarsa natalità e la penuria di lavoratori con le competenze adatte a un mercato che cambia.

In poche parole, non nascono abbastanza nuove persone, e di queste ancora meno sembrano avere le caratteristiche desiderate.

In un'era in cui nuove tecnologie promettono risultati da fantascienza, aziende senza scrupoli spuntano come funghi, gli ordinamenti giudiziari dei vari Paesi faticano a tenere il passo e le nostre società si trovano davanti a una gioventù poco propensa o persino ideologicamente contraria alla procreazione, è davvero così assurdo immaginare che un giorno un "innovatore" senza regole o qualche Governo autoritario in giro per il Mondo inizi a metter su vere e proprie... fabbriche di persone?

Con le gli strumenti adatti, potrebbe diventare realtà prima di quanto pensiamo: selezionati i donatori di staminali "giusti", "aggiustati" i geni a piacimento e predisposte le strutture adatte... potrebbe davvero funzionare.

Forse in un prossimo futuro vedremo impianti statali o para-statali dedicati alla "produzione" in serie di nuovi scienziati, soldati, lavoratori, atleti, eccetera, senza dover dipendere dagli umori di cittadini indecisi e dai geni non ottimali.

Uno scenario da brividi.


Umani "customizzati"?

La possibilità, lontana ma concreta, di una vera e propria industria riproduttiva controllata dall'alto rappresenta un'ipotesi di mercificazione della persona umana da far impallidire gli strenui (ma incoerenti) oppositori del cosiddetto "utero in affitto".

Lavoratori e cittadini modello creati su misura per aziende e Governi, selezionati in base a caratteristiche cognitive, psicologiche, e chissà che altro.

Ingegneri eccellenti, magari con processi mentali potenziati dall'Intelligenza Artificiale; super-soldati geneticamente modificati in grado di far sembrare Captain America una mezza calzetta; operai capaci di restare attivi con risorse e riposo limitati, e di integrarsi con sistemi computerizzati...

Si capisce bene la strada distopica che si spalanca davanti a noi: l'Uomo ridotto a bio-macchina, a prodotto a uso e consumo di persone e gruppi sulle cui decisioni non ha alcun potere.

Forse è correre troppo con la fantasia, ma se questi ultimi anni ci hanno insegnato qualcosa, è che non dovremmo mai sottovalutare né i progressi della Scienza, né la cupidigia umana.

Il futuro dell'Umanità è la produzione customizzata in serie? Staremo a vedere. 

Commenti

  1. La scienza onesta ci avvicina Dio, quella malefica ci allontana dal Creatore.

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    1. Mi sembra che oggi in tanti vogliano usare la Scienza per diventarlo, Dio...

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  2. Di questo passo. C'è poco da "stare a vedere" saranno in fila e agli ordini di chi?

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    1. Be', c'è sempre la possibilità di un collasso climatico che ci rimandi indietro al Medioevo, ma non è un'idea consolante...

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  3. Tu la chiami scienza? Io la chiamo asservirsi alle dittature contemporanee: questi, dopo aver letto la letteratura distopica, pensano di poterla realizzare sul serio.
    Ne sparano così tante, di cazzate, ne tentano così tante, di aberrazioni, che si fa pure fatica a stargli dietro.
    Ti abbraccio.

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    1. Ps: sono Francesca A. Vanni, oggi google dà noie

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    2. Purtroppo per qualcuno i romanzi distopici sono diventati libretti d'istruzioni...

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    3. Ah ciao Francesca, a volte succede anche a me, prova a pulire i cookie dal browser, dovrebbe aiutare.

      Buon sabato!

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