Saremo macchine da hackerare

Su sfondo nero, un sistema cerebrale azzurro brillante composto da cellule e circuiti elettrici

Le nuove tecnologie rischiano di ridurci a macchine?


I microchip di Elon Musk e la lettura della mente in Asia

Dopo giorni non proprio esaltanti per il suo amato Twitter, Elon Musk incassa una vittoria: la sua startup Neuralink ha ricevuto dalle autorità statunitensi il via libera alla sperimentazione su soggetti umani.

Di cosa si tratta?

In poche parole, l'azienda potrà iniziare a condurre test per impiantare microchip nel cervello di pazienti colpiti da paralisi o altre disabilità, con la speranza di riuscire a realizzare interfacce per sistemi di comunicazione e controllo utilizzabili attraverso il semplice pensiero, dopo gli interessanti risultati ottenuti su cavie animali.

Tuttavia gli obiettivi di Musk e squadra sono ancora più ambiziosi: in effetti, il progetto a lungo termine è quello di rendere disponibili simili tecnologie a tutti, soggetti sani inclusi, per creare una più stretta collaborazione tra persone e intelligenze artificiali, aggiungendosi con ciò a un trend già in corso.

E proprio tramite le AI si è arrivati ad un altro incredibile passo, questa volta in Asia: un team di studiosi della National University di Singapore e della Chinese University di Hong Kong ha infatti ideato MinD-Video, un modello in grado di creare video mediante la "lettura" dell'attività cerebrale, sfruttando la sinergia con le tecniche di risonanza magnetica funzionale.

Anche in questo caso si tratta di risultati ancora iniziali, ma la portata di uno strumento del genere è di certo enorme... e imprevedibile.  


La distopia è servita?

Sarà banale, ma leggendo di "lettura del pensiero" come quella resa possibile da MinD-Video viene in mente un concetto tratto da 1984 di George Orwell (autore che con Aldous Huxley è ancora oggi quanto mai attuale): nel romanzo, uno dei principali obiettivi rimasti al progresso tecnico è "entrare" nelle menti dei cittadini, scoprire cosa pensano anche contro la loro volontà.

Inutile girarci intorno, la probabilità che tecnologie del genere possano essere usate per scopi nefasti è tutt'altro che bassa: business, organizzazioni e Governi in tutto il Mondo farebbero carte false per avere un accesso ancora più pervasivo alle nostre idee più recondite; in fondo con i social media non cercano già di fare la stessa cosa?

E ciò che si conosce bene può essere smontato e rimontato a piacimento: soluzioni come quella di Neuralink potrebbero un giorno rendere possibile l'estrazione, l'inserimento e la manipolazione dei nostri stessi pensieri?

Chi si contenderà il monopolio di una forza simile? 

Rischiamo di diventare macchine da hackerare?

Sono scenari inquietanti, che fanno paura, che fino a ieri potevano forse essere popolari solo tra teorici del complotto o visionari, ma che oggi sembrano farsi sempre più realistici e vicini. 


Da uomini a macchine?

Quando si sente parlare dei risultati dell'AI, del passo rapidissimo con cui avvengono in un contesto nel complesso ancora privo di normative a livello globale, è davvero difficile credere che il proverbiale vaso di Pandora non sia ormai aperto, che le cose non stiano per sfuggirci di mano, e che il risultato della nostra partita con la tecnologia non sia già deciso.

Per quanto provare a salvare il salvabile sia cosa buona e giusta, sono troppi gli interessi in gioco, e troppo pochi il tempo e le risorse a nostra disposizione per fermare del tutto il processo già in atto, con tutti i rischi del caso.

Se qualcosa non cambia alla svelta, il nostro destino è quello di diventare automi da programmare e gestire a piacimento, privati persino di quel barlume di libero arbitrio che potremmo avere: un futuro ironico, se pensiamo che tutto questo è iniziato, almeno in parte, con il tentativo di rendere le macchine più simili a noi.      

La Macchina diventa umana mentre l'Uomo diventa Macchina: potrebbe succedere presto, molto prima di quanto ci immaginiamo.

Commenti

  1. Purtroppo le tue considerazioni le appoggio tutte sulle negatività di quello che potrebbe succedere ... detta così tutto a fin di bene ........ ma è così realmente? se già io senza studi posso anche pensare ad indirizzi altri e certamente non buoni. L'unica mia speranza è nel voler pensare che in Italia non darebbero mai questo tipo di permesso.
    Ma è un mio "piace" pensare questo.

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    1. Credo anch'io che in Italia e in Europa ci stiano andando molto più cauti, e con buona ragione: purtroppo però prevedo prima o poi un atteggiamento diverso, in nome del non lasciarsi sorpassare da USA e Cina.

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  2. C'è un bellissimo intervento di Juan Enriquez di una quindicina d'anni fa, in cui teorizza l'avvento di quello che lui chiama homo evolutis. Nelle sue parole, si concentra principalmente sulle protesi meccaniche ci danno capacità che altrimenti non potremmo avere (Pistorius, anyone?) ma alla luce di quello che sta accadendo oggi, io allargherei i suoi ragionamenti alle protesi "invisibili" che stiamo iniziando a creare. Non è facile essere ottimisti, sono d'accordo. L'odore di banconote fruscianti e lo sguardo alla zio Paperone di quelli che vogliono mettere le mani su queste cose solo per profitto sono cose concrete e già appurate dai fatti. Ma proprio come la prima rivoluzione industriale, il progresso non può essere fermato, specialmente nel mondo "globalizzato" in cui viviamo.

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    1. Hai ragione, il progresso non può essere fermato: ma a quanto sembra non può nemmeno essere regolato, soprattutto con strumenti potenti come questi, e la cosa mi impensierisce.

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  3. Hai detto bene, la distopia è servita. Questa gente non ha capito che libri come 1984, Questo giorno perfetto e altri sono moniti e non inviti a fare cazzate.
    Ci manca solo che si facciano ispirare pure da Ken Shiro per la guerra atomica e siamo serviti.
    Ti abbraccio.

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    1. Dici benissimo Francesca, Ken Shiro potrebbe presto diventare realtà.

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  4. Risposte
    1. Grazie Gus, credo che soprattutto qui in Italia non se ne parli abbastanza, su ChatGPT il contendere riguardava la privacy e i minori: due temi importantissimi, ci mancherebbe, ma che non riassumono tutti i problemi che potremmo avere in un futuro molto prossimo.

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