Alla pensione non penso più

Una coppia matura porta a spasso il cane in spiaggia al tramonto

Ha senso pensare ancora alla pensione?


Alla pensione non penso più, perché è cambiato tutto

Ultimamente mi è capitato spesso di pensare a quanto tempo mi ci sia voluto per approdare a un contratto decente che comprendesse tra le altre cose i famigerati contributi INPS.

Un aspetto a cui in teoria si dovrebbe dare molta importanza, e di cui in un sistema migliore nessun rapporto di lavoro dovrebbe fare a meno, ma al quale ammetto di non aver dedicato grande attenzione.

Forse è per via del modo in cui sono cambiate le cose rispetto al passato: oggi si inizia a lavorare più tardi, con contratti come dicevo spesso alla minima e quasi sempre precari...

Quando il presente è già così incerto, ci si dice fortunati ad avere qualcosa almeno oggi, no?


Alla pensione non penso più, perché non c'è soluzione facile

Le prospettive di pensione per noi "giovani" sono quelle che sono, e di soluzioni facili non c'è nemmeno l'ombra.

C'è chi ci dice di fare più figli, che solo così il nostro sistema previdenziale può salvarsi, ce lo ricordano davvero tutti: però a me questi discorsi danno un po' il voltastomaco, perché se l'idea di portare altri poveri diavoli in questo nostro Mondo in frantumi è già opinabile di per sé, il pensiero di farlo per motivi puramente pecuniari mi fa venir voglia di unirmi in pianta stabile al movimento antinatalista.

Lo stesso più o meno si può dire di chi invece vede una soluzione nell'immigrazione: che bello, signori migranti, la vostra sfortuna è la nostra occasione, e la vostra sopravvivenza dipenderà dalla vostra utilità... un ragionamento davvero umanitario, non c'è che dire.

Infine, dal punto di vista individuale resta sempre l'opzione degli strumenti integrativi, ma con il costo della vita che si mangia le nostre entrate con appetito sempre più robusto siamo davvero sicuri di potercela permettere?

Più ci si pensa più ci si arrabbia.


Alla pensione non penso più, perchè forse ormai non ha importanza

Spesso sento che parlare di pensioni mentre il Pianeta brucia sia quasi una sciocchezza.

Il clima ormai alla deriva, guerre su guerre, e forse il regalo di una nuova pandemia ad aspettarci sotto l'albero... cosa stiamo qui a far conti.

Credo di non essere il solo a sentirmi così, e che questa apatia sia destinata a diffondersi ancor di più nei prossimi anni con i figli dei Millennial più anziani, cresciuti da testimoni del precariato di mamme e papà.

Chissà, forse riusciremo davvero a risolvere tutti questi problemi e raggiungere l'agognata pensione sarà di nuovo una delle nostre principali preoccupazioni.

Io me lo auguro.

Eppure, tra un telegiornale e un video sui social, ne dubito.

Pensionarci prima del Grande Pensionamento Planetario: questa la sfida.

Commenti

  1. Sono pensieri che spesso anche a me girano per la testa con tutto quello che succede in questo mondo. Ho 63 anni, qualcosa ho messo da parte come contributi INPS ma non bastano. Ho idea che di pensione se ne parlerà ai 67 anni o forse anche 68.

    Ci sono anche le pensioni integrative, ne ho preso in considerazione alcune che sono interessanti.
    Ma restano i problemi di fondo che hai citato nel post...per niente facili da risolvere, anzi.
    Un salutone e alla prossima

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    1. Certo, è giusto ricordare che questo problema accomuna un po' tutte le generazioni, purtroppo l'unica costante è sempre l'incertezza... grazie per la visita, alla prossima!

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  2. Dovrei stare zitto. Mia moglie ed io siamo riusciti ad agganciare il treno di quota cento (l'unica cosa buona di Salvini..), ma percepiamo perfettamente il problema, tra amici e parenti.. nipoti precarie che lavorano in condizioni ridicole.. altro che parità di genere.. c'è da sperare che cambi il mondo, ma accendi la tv e vedi solo cose orrende.. sempre più difficile sperare in un futuro sereno.. un abbraccio e tutti gli auguri..

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    1. Purtroppo è vero, bastano cinque minuti di telegiornale per sentirsi scoraggiati.
      Grazie mille per la visita, ricambio gli auguri.

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  3. La vita media aumenta ogni anno e i governi non sono in grado di pagare pensioni decorose.
    Questo è il problema. Lo stesso accade per la Sanità senza costi per i pazienti.

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    1. Purtroppo non vedo soluzioni praticabili, a meno di non rivedere radicalmente le nostre strutture sociali.
      Grazie per la visita Gus, a presto.

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  4. Le pensioni secondo me ci sarebbero state, se solo tutti i governi non se le fossero mangiate, se non ci fossero state le baby pensioni e via dicendo.
    Poi parliamo di politici con 15mila euro mensili e peersone che muoiono di fame?
    Io però non faccio testo: il lavoro me lo sono dovuta inventare per conto mio, visto che lo Stato alle persone disabili non ci pensa proprio.
    Ti abbraccio.

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    1. Di baby pensionati ne conosco un po' e sì, oggi sarebbe inconcepibile; e quanto farebbe bene a certi politici camminare anche solo mezzo metro nelle scarpe di chi come te non può mai dare niente per scontato!
      Grazie per la visita Francesca, buona serata.

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  5. Sto per andare in pensione grazie al cielo e soffro per chi deve restare. Soffro perché chi resta lavora con contratti sempre al ribasso , con pressioni commerciali e produttive spesso intollerabili. Perché so che le aziende tendono a fare svolgere a poche persone il lavoro che prima era affidato ad un maggior numero di risorse. A questo si aggiunga un' età pensionabile sempre più lontana. Più lontana anche per le ragioni ben evidenziate nel precedente commento (oltre alla piaga dell' evasione fiscale che non si vuole proprio sanare). Quel che credo è che lavoratrici e lavoratori debbano tornare a lottare per i loro diritti e le loro prerogative se davvero vogliono migliorare la loro condizione. Per dirla con Gaber " la mia generazione ha perso" e ha perso perché non è stata in grado di difendere le posizioni conquistate con le lotte dei padri. Chi resta deve riprendere a lottare. Con spirito unitario e solidale. Perché da soli, ad uno ad uno non si va da nessuna parte.

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    1. La generazione che "ha perso" è stata convinta ad aspettare una "vittoria" (vuoi la globalizzazione, vuoi l'euro, vuoi la digitalizzazione... ognuno diceva la sua) data per sicura ma che alla resa dei conti è stata solo per pochissimi.
      Grazie per la visita, Fabio, a presto.

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