Twitter può morire, i social no

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Se la crisi di Twitter sotto il controllo di Elon Musk è evidente, la fine dei social è tutt'altro che vicina 


Twitter ed Elon Musk: breve storia di un disastro in corso

Da quando, stanco di avere solo Tesla, SpaceX e chissà cos'altro il magnate Elon Musk ha preso il comando di Twitter, le cose laggiù non stanno andando esattamente a meraviglia.

Tra licenziamenti di massa e ammutinamento di dipendenti maltrattati e scontenti, ogni regola dell'umana decenza buttata fuori dalla finestra in nome della libertà di espressione, riammissioni di famigerati ex-utenti bannati per diffusione di contenuti disinformativi o violenti (incluso l'ex-presidente USA e neo-ricandidato Donald Trump, peraltro non ansioso di tornare), e trovate di mezza tacca e pericolose, continua il caos, tanto che #RIPTwitter, #TwitterOFF e simili sono da giorni tra i temi più in voga sul sito.

Dal canto suo, Musk dichiara un incremento dell'utenza, ma deve riconoscere la criticità della situazione.

La possibile caduta in diretta di uno dei social network più di successo anche solo per durata (parliamo di una piattaforma lanciata nel 2006) è qualcosa di inaspettato, magari di triste per gli user di lunga data...

...e magari anche l'inizio della fine per i social in generale?       


Twitter forse è finito, la nostra vita sui social no

Per quanto a suo modo impressionante, l'eventuale implosione di Twitter non è necessariamente il sintomo di una crisi generale.

Da molti punti di vista, è lo stesso discorso che abbiamo fatto giorni fa su Medium riguardo alle criptovalute e al crac di FTX: un singolo prodotto o servizio può andare in crisi, fallire, seminare sfiducia e magari panico in tutto il settore, ma l'intera categoria non può mai davvero morire finché esistono i mezzi e la volontà di tenerla in vita.

Per quanto riguarda i mezzi, nessuno li tocca, e a meno di una catastrofe planetaria, sono qui per restare.

Quanto alla volontà, direi che c'è ancora, eccome: i social media ci accompagnano ormai da quasi due decenni, hanno trasformato in modo epocale il nostro modo di vivere, di lavorare e persino di rapportarci con gli altri, tanto che un futuro senza di essi è difficile anche solo da immaginare per la maggior parte di noi; l'unica minaccia possibile è la nascita di qualcosa che sia ancora più coinvolgente, ma al momento non sembra all'orizzonte (c'è il Metaverso, è vero, ma anche esperimenti di grandi nomi come Facebook/Meta ora come ora non sono super-incoraggianti).

Finché avremo voglia di social, i social resteranno.


C'è vita oltre Twitter 

Delusi da Twitter ma ancora legati ai social network: cosa ci riserva il futuro?

Parecchie opzioni, a dire il vero: c'è chi sta pensando a Tumblr, soprattutto per ritrovarsi tra fan di serie televisive e fumetti, c'è chi invece preferisce magari gli stacchetti su TikTok, brevi e sbirciabili in ogni momento, alla fermata del bus come sulla scrivania in ufficio; adesso poi sembra arrivato il grande momento di Discord (da quanto ho capito, una piattaforma dove è possibile creare forum privati visitabili su invito), senza dimenticare le app di messaggistica come WhatsApp, Telegram, eccetera.

E poi, se l'uccellino blu dovesse davvero finire arrosto, salterà sicuramente fuori qualche app fotocopia (sento nominare Mastodon, ma non mi ha entusiasmato granché).

Se state lasciando Twitter, il blog lo trovate in ogni caso anche su queste piattaforme: alla prossima!

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