L'illusione di andare "controcorrente"

Un tasto rosso, in alto a destra, spicca tra tanti bottoni blu

Se essere "controcorrente" a tutti i costi diventa una trappola


L'insostenibile pesantezza dei controcorrente

Ci sono quelli che vanno "controcorrente".

Conosciamo tutti il tipo: a casa o al bar proclama a gran voce di non credere alle frottole dei giornali e dei politici, su Internet dà dei "pecoroni" a chi non dubita di qualsiasi cosa il Governo, le aziende o i notiziari annuncino.

Sono loro i furbi, gli eroi che dicono di no all'informazione controllata, a Big Pharma, alla lobby gay e tutti i veri o presunti poteri pronti a limitare le nostre libertà e a imporci stili di vita tristi, pericolosi o contrari alla parola di Dio.

Si vantano di essere degli incompresi, dei perseguitati, anche se in realtà la maggior parte della gente li evita soltanto perché stufa di sentirsi ripetere i soliti due argomenti, con in omaggio il piacere di farsi dare dei cretini.

Ma a loro non importano gli sguardi imbarazzati, i blocchi sui social e le amicizie in crisi, perché essere "controcorrente" li ripaga di ogni sacrificio. 


Solo un altro gregge da sfruttare

Quello che tanti "guerrieri controcorrente" da tastiera non sembrano capire è che hanno lasciato con sdegno il "gregge" del mainstream solo per entrare in un altro, questo sì sicuramente interessato a sfruttarli.

Intorno ai "controcorrente" infatti esiste ormai un'economia più che florida: basta cercare "informazione controcorrente" o "libera" sui motori di ricerca per trovare centinaia di siti con articoli dai titoloni acchiappa-like e pieni fino all'orlo di pubblicità o richieste di donazioni; e la stessa cosa succede sui social, sulle piattaforme di contenuti video, agli eventi organizzati sul territorio da associazioni varie.

Anche i politici hanno messo gli occhi sul trend in ascesa, e in tanti provano, spesso con scarsa credibilità, a vendersi come outsider, perseguitati da rivali e media, per raccattare voti.

Il meccanismo è sempre lo stesso, quello che crea le sette e mette le ali alle teorie del complotto: dare alle persone l'illusione di essere unicamente scaltre e sensibili, far credere loro di essere un piccolo manipolo di eroi contro potenti forze occulte, ridare una dignità fasulla a milioni di vite trascorse tra occupazioni banali e problemi quotidiani.

Il trucco funziona anche quando il sito complottista riceve milioni di visite al mese o il candidato populista vince le elezioni, perché ci si può sempre inventare un nuovo livello di "verità" ancora più difficile da raggiungere e difendere: in questo modo i "controcorrente", sebbene siano ormai milioni, possono continuare a sgomitare per sentirsi speciali.

E come tutti i creatori di contenuti, anche chi spreme i "controcorrente" per like, denaro e voti sa bene di avere ormai tanti rivali, di doverla sparare sempre più grossa, per continuare a "vincere" nella spietata economia dell'attenzione; con conseguenze, drammatiche, che sono sotto gli occhi di tutti. 

Scansano vaccini e medicinali testatissimi da anni per iniettarsi candeggina.

Detestano gli attivisti climatici e non chi inquina da anni a tutto spiano.

Odiano chi salva migranti e non il padrone disonesto che sfrutta tutti.

E non si può che proseguire così, sempre più in basso... 


Alla fine è tutta una questione di fiducia

Come impedire ai "controcorrente" di continuare a farsi del male e magari di farlo ad altri?

Censurare siti, bannare account sui social o minacciare querele contro i diffusori di falsità serve a poco, anzi in molti casi non fa altro che corroborare la reputazione dei guru complottisti più in vista, rafforzandone l'immagine di perseguitati.

La vera strada, lunga e non semplice, è riconquistare la fiducia di coloro che l'hanno persa in modo così clamoroso, vuoi a causa di reali inefficienze o ipocrisie delle istituzioni, vuoi per gli effetti sinistri della globalizzazione; e bisogna anche restituire loro una dignità concreta, fatta di salari migliori, più tempo libero da dedicare a passioni e rapporti costruttivi, comunità vive, ascolto: di scorciatoie purtroppo non ce ne sono.

Dobbiamo iniziare subito, perché più i problemi aumentano, più la crisi globale diventa evidente, ci saranno sempre più persone disperate e disposte a gettarsi tra le braccia di Messia improvvisati, non importa quanto improbabili o tossiche siano le idee che propongono.    

La crisi della fiducia è forse una delle sfide più importanti del nostro tempo: va raccolta e vinta.

Commenti

  1. Per andare controcorrente è indispensabile che ci sia una corrente. In una società nichilista tutto è permesso e non ci sono nemmeno rivoli di corrente (pensiero originale).

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    1. La questione che poni è davvero interessante, Gus: meglio non avere principi o averne di pericolosi?

      Questo sembra oggi il nostro dilemma.

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    2. Il nichilismo ha distrutto tutti i valori e non è stato capace di sostituirli con altri. Il principio è che tutto è un valore. Purtroppo, il valore soggettivo non riesce ad essere condiviso.

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    3. Purtroppo anche valori che dovrebbero essere universali sono tutt'altro che riconosciuti o rispettati

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  2. Bell'articolo o post ........ se capito nella sua vera essenza.

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  3. Non pensavo questo fenomeno fosse così prominente anche in Italia. Qui in America è tristemente famoso specialmente perché affiliato politicamente a Trump ed alla "setta" QAnon. Si va da quelli che non credono alle auto elettriche e preferiscono continuare a guidare i propri SUV a benzina giganteschi, a quelli che prendono solo certe medicine perché il resto è controllato dal governo. Io quando ne incontravo qualcuno sui social all'inizio mi mettevo le mani ai capelli per l'ottusa insistenza su certi argomenti, oggi se ho tempo da perdere, mi metto a trollarli per farmi due risate (e vedi come s'incazzano). Ma la maggior parte delle volte, come diceva una volta qualcuno, l'unica soluzione è non curarsi di loro ma guardare e passare oltre.

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    1. In effetti penso che in America la società sia più soggetta agli estremismi, però anche qui in Italia tanto materiale preso pari pari da fonti anglofone fa la sua presa, perché anche qui c'è tanta gente insoddisfatta e diffidente (non sempre a torto) verso le istituzioni.

      Sui social o al bar i "controcorrente" li si può ignorare, ma visto che hanno figli, votano e protestano anche loro, il fenomeno non è da sottovalutare, secondo me.

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  4. Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
    Orwell non scherzava, ci stava dando una grande dritta.
    Io apprezzo chi pensa con la propria testa e non segue per forza una corrente, qualsiasi essa sia, ma cerca la verità sempre e comunque.
    Ti abbraccio.

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    1. Orwell resta un autore di grandissima attualità: grazie Francesca, buona serata.

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  5. Articolo interessante, e mi è piaciuto molto anche il commento di @Gus O. è proprio il principio del nichilismo quello di rendere tutto inutile e insensato. Le persone non hanno più valori... Anche se è un ottimo punto di vista, le persone sono molteplici e diverse e spero sempre che ci possa essere una lenta evoluzione. I valori possono cambiare spero che non vadano persi. In altri paesi come Cina e Russia per esempio lo stato si sta battendo per preservare dei valori, ma se bene possa essere un'attività discutibile, limitare la libertà in nome di un valore più elevato sono le persone ad aver bisogno di valori non gli stati... Però a ben pensarci secondo me i valori nelle persone ci sono e ci sono sempre stati sono solo addormentati!

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    1. Penso che per certi versi le nostre società rendano seguire certi valori non solo pericoloso, ma strutturalmente impossibile...

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