Che vinca il più cattivo?

Un occhio dall'iride rossa


Se la cattiveria diventa la via maestra

Un altro antico post, qualche cambiamento ed eccolo ancora così attuale...


Complici smartphone, social e servizi on demand, ormai non dedico molto tempo alla televisione; però, proprio grazie alla Rete, negli anni ho mantenuto comunque una conoscenza almeno periferica di ciò che va per la maggiore sul piccolo schermo.

Alcuni esempi più o meno recenti?

Uno chef che sbraita contro aspiranti cuochi tremanti; una maestra di canto che sbraita contro due giovani allievi; un politico che sbraita contro il Governo e chiunque a suo dire sostenga il New World Order; un medico "alternativo" che sbraita contro chi si affida a Big Pharma; una presunta esperta di moda che sbraita contro una malcapitata malvestita; un concorrente di reality che sbraita di essere lì per vincere e non "per fare amicizie"...

Sbraitano tutti, insomma.

Eppure, nonostante il chiasso e la palese antipatia dei personaggi, le rispettive trasmissioni non hanno affatto problemi di audience, anzi - gli ascolti vanno a gonfie vele, e ciascuno "sbraitatore" può vantare migliaia di fan e di follower sui social media.

Come è possibile?

Be', penso che i motivi siano essenzialmente due.

Il primo, in realtà, è piuttosto banale: i continui drammi causati dalla perfidia dei protagonisti rendono le trasmissioni molto più accattivanti.

Prima di ogni puntata, i telespettatori si chiedono a quali nuove vette di crudeltà il proprio beniamino potrà arrivare, pregustando già l'inevitabile conclusione a base di urla, insulti e lacrime (altrui)...

Uno spettacolo continuo, insomma.

Il secondo, invece, ha radici più profonde, e mi ricorda un aneddoto ascoltato diversi anni fa, quando due donne, evidentemente appassionate di cartomanzia, così cantavano le lodi di una veggente di loro conoscenza:

Lei non fa tutte le manfrine come le altre, lei ti dice le cose così come stanno... e se deve mandarti aff*****o ti ci manda!

Ecco!

In questo Mondo, dove tanti cercano di allettare il prossimo ma in cui allo stesso tempo molta gente ormai rifiuta tutto ciò che è istituzionale e "politicamente corretto" (variamente inteso), la maleducazione è diventata una forma di Personal Branding.

Per un numero crescente di persone, i toni bruschi e le cattive maniere sono oggi una garanzia di onestà: e maggiore è l'asprezza, maggiore è la sensazione di autenticità.

Al contrario, agli occhi di molti persino la semplice buona educazione sembra essere diventata solo la forma più comune di ipocrisia, e pertanto sospetta.

Ma al di fuori dell'ambito mediatico, un atteggiamento e un ragionamento del genere possono davvero funzionare?

Per esempio, come andrebbero le cose in un ufficio gestito da uno di questi cattivi di professione?

Le ipotesi sono due: o i suoi sottoposti sopportano in silenzio finché non trovano asilo su lidi più accoglienti (magari facendo un po' di sabotaggio come regalo d'addio), oppure il nostro crudele comandante trova pane per i suoi denti...

In entrambi i casi, la nave affonda abbastanza rapidamente.

Secondo me, è molto più efficace (e morale) considerare le persone intorno a noi come validi alleati con cui costruire legami forti...

...anche perché la ruota gira, e il malvagio di oggi può diventare la vittima di domani, se incontra qualcuno peggiore di lui (e succede, la Storia ce lo insegna)!

E dire che proprio in momenti come questo, con tante crisi in corso e in agguato, sarebbe bene avere invece amici su cui contare.

Che essere "buoni" sia diventata la nuova controcultura?

Commenti

  1. Vedo che i media alternativi ti rimandano solo esempi di "sbraitamento" televisivo.. invece dovremo essere in grado di farci rimandare buoni esempi, e non che non ce ne siano, toni bruschi e maniere inurbane sono un cattivo andazzo, lo ammetto, anche in ufficio, anche nel quotidiano. Buone maniere ed educazione tendono a latitare, così come nei social, qualche volta anche nei blog, ahime.. e giungere a sospettare della bella gente, anche sembrando un estremo, ammetto che si possa contemplare.. ma dobbiamo far bene a preservarla questa "controcultura", a mantenerne vivo il germoglio.. evitando spettacoli che tendono a propagare, l'urlo, la minaccia, e anche le brutture, l'horror, lo splatter.. c'è tanta bellezza in giro, davvero tanta.. spesso sta a noi preferirla..

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    1. L'aspetto più inquietante secondo me è come la maleducazione sia diventata sinonimo di autenticità, mentre le buone maniere sono ormai scansate come una forma di ipocrisia... mi chiedo come siamo arrivati a questo punto!

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    2. Credo si debba procedere in controtendenza. I buoni blog sono un esempio vivo, tangibile. Poter discorrere esponendo e imparando. E lasciando al loro mondo i maleducati.

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    3. @Franco Battaglia noi facciamo del nostro meglio!

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  2. Credo che il praticare la pacatezza, il saper esporre il proprio pensiero senza aggressività, più che "controcultura", sia segno di cultura in senso proprio. L' aggressività è, generalmente, sintomo di debolezza di pensiero. Se un' idea è forte non necessita di essere sottolineata con toni arroganti .

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    1. Credo purtroppo che il nostro Mondo, ormai così "rumoroso" porti tante persone a scegliere la via dell'aggressività per emergere...

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  3. Sembra che in Italia si sia perso il senso del limite, che una volta (nonostante i problemi di questo paese) era qualcosa di importante. In giro vedo rabbia, odio, provocazione...è chiaro che non c'è niente di buono se vince il cattivo.

    Un salutone e alla prossima

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  4. Hai ragione: essere buoni e gentili (o tentare di esserlo) è la nuova controcultura. Nella quale, a mio sommesso avviso, è indispensabile impegnarsi, anche se si è minoranza. Ho letto da qualche parte (sul web, ma non so citare la fonte) che sono sempre le minoranze (piccoli gruppi di cittadini coscienziosi e impegnati) a cambiare il mondo. Buon fine settimana e buon tutto.

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    1. Noi ci proviamo, basta una candela a dissipare le tenebre :)
      Grazie per la visita, ricambio l'augurio

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  5. Le vere rivoluzioni sono quelle che mantengono ciò che funziona e rendono la vita migliore. Ecco perché lotto per mantenere la gentilezza, l'ascolto, il silenzio e il rispetto. Ciao

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  6. Come si fa a non essere cattivi.
    Ti vedi un programma di alta cucina e nella pubblicità ti spunta il panino della McDonald’s ........ perchè è quello che puoi permetterti.
    Si si diventa cattivi

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    1. Sicuramente a questo Mondo non ci aiutano a restare buoni...

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