La disoccupazione si fa business (altrui)

Pedine bianche su fondo azzurro


Tra corsi e guru, il business del lavoro che manca

Da un altro giro fra i miei archivi (ahimè dopo un minimo ritocco ancora attuali)...


Nonostante i recenti dati sul mercato del lavoro almeno a prima vista positivi dobbiamo ancora fare i conti con un livello di disoccupazione ancora tutt'altro che trascurabile e tipologie di impiego non proprio entusiasmanti, soprattutto (ma non solo) tra i più giovani, spesso tentati non a torto da vie traverse.

Di fronte a uno scenario del genere, non stupisce che in molti decidano di curare ulteriormente la propria formazione; e tale domanda sembra trovare un idoneo soddisfacimento nella miriade di corsi e workshop presentati dai principali portali Internet dedicati.

Ma è davvero così?

Se buona parte dell'offerta include effettivamente l'insegnamento di competenze pratiche quali ad esempio contabilità, web design, e così via, altri pacchetti vertono invece su attività più di "nicchia", quali gestione di web TV, consulenza d'immagine, wedding planning e simili, sulla cui appetibilità per gran parte delle imprese credo sia lecito interrogarsi.

Per non parlare poi di tante proposte ancor più vaghe, di solito incentrate sullo sviluppo delle cosiddette soft skills... variamente interpretate: un vero e proprio florilegio di corsi per "compilare un curriculum vitae adeguato", "costruire un profilo LinkedIn efficace", "sostenere un colloquio di lavoro", oppure, tout-court, "trovare lavoro".

Ora, senza voler mettere in discussione l'opportunità di affrontare con consapevolezza la strada per trovare un impiego, è davvero necessario spendere tempo (e magari anche denaro) per maturare quest'ultimo tipo di abilità?

Se ricorriamo alla Rete, possiamo usufruire di un numero enorme di risorse altrettanto valide, a costo e kilometri zero; diventa quindi difficile giustificare ore e ore di presenza in aula, rilascio di attestati, eccetera.

Che sia fondato il sospetto, a volte percepibile nelle nostre conversazioni quotidiane, che la ricerca di un posto di lavoro sia diventata un vero e proprio business?

In altre parole, la disoccupazione di alcuni ha risolto la disoccupazione di altri?

Cari lettori del blog, a questo punto mi farebbe molto piacere se voleste condividere con noi le vostre esperienze: avete mai frequentato seminari per aumentare le vostre chance professionali? Se sì, di che tipo? Li avete trovati utili?

In ogni caso, non lasciamo che la caccia al lavoro ci trasformi… in prede altrui!

Commenti

  1. Ne avevo già parlato nel mio blog, ma l'ultimo corso di formazione l'avevo fatto a Milano nel 2004 ed un Fondo Sociale Europeo con UE, Ministero del Lavoro e Regione Lombardia. La qualifica certificata era "Giornalismo per il Web" ed era un corso interamente gratuito...nel lontano 2004. Era un corso molto interessante, eravamo una decina di persone a seguirlo ed era anche riconosciuto dall'Ordine dei Giornalisti.

    Provai a cercare lavoro e già all'epoca le paghe erano talmente basse! Ma ancor più difficile era trovare un contratto. Ti basti sapere che mandai il CV al Sole 24 Ore perché cercavano tre giornalisti apprendisti...ci presentammo in 250 persone.

    La Regione Lombardia ormai da tempo non organizza più corsi come quelli. È finita un'epoca e dopo varie esperienze non ho più fatto ricerche. Oggi come oggi ho saputo da altri colleghi che la situazione è decisamente peggiorata da tutti i punti di vista.

    Un salutone e alla prossima

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    1. Ahimè, purtroppo è davvero così, se un buon corso già allora non poteva assicurare lavoro figuriamoci a cosa possano servire tanti "corsi" di oggi...
      Buona serata

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  2. A me capita di frequentare corsi di aggiornamento di vario tipo e tenuti da varie entità per motivi professionali. La sensazione è che dietro il mondo della formazione spesso si nasconda semplicemente un businness, anche perché a livello comunitario queste entità sono finanziate proprio per organizzare programmi formativi continui. Nulla di male, anche se a volte si tratta di cose più utili agli organizzatori che ai frequentatori. Il punto è che se hai un lavoro puoi focalizzarti su corsi specifici capaci di accrescere il tuo livello, se non ce l'hai rischi di andare a caso, non ricavando nulla di veramente utile dall'esperienza.

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    1. Assolutamente, a giudicare dai contenuti di certi corsi sembra proprio di vedere roba messa su solo per assicurarsi fondi e magari stipendi per qualche raccomandato...
      A presto

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  3. Porto un semplice esempio: Una brava sarta Aveva tante discepole(così si chiamavano) è molto dopo diventavano brave sarte più o meno della maestra.
    Oggi ........ dove la brava sarta che fa corsi di aggiornamento.
    Mondo in Frantumi è solo una esempio banale che va esteso per tutte le arti comprese quelle locali.

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