Il cv che scriviamo ogni giorno (senza saperlo)

Un telefonino lasciato acceso sul sedile di un'auto


In Rete ci vedono tutti, anche i recruiter

Consigli sempre validi per chi cerca lavoro nell'era dei social


Quando si parla di cercare e trovare lavoro, il discorso cade inevitabilmente sul curriculum vitae: come scriverlo, quali esperienze mettere in evidenza, qualche posto dare anche alle soft skills, eccetera.

Tutti aspetti importanti, di cui è giusto occuparsi.

Quello di cui ci dimentichiamo, però, è che ormai, nell'Era Digitale, il caro vecchio cv è solo uno dei canali attraverso cui potenziali datori di lavoro o clienti possono conoscerci; e neppure il più importante, forse, specie se confrontato a strumenti che utilizziamo molto più spesso, come ad esempio i social media.

Su Facebook tuoniamo contro i politici, su X fu Twitter ci mostriamo ossessionati da programmi televisivi di dubbio gusto, su Instagram ci sdilinquiamo davanti a un tentativo culinario riuscito meno peggio del solito, su Pinterest facciamo incetta di citazioni trite e ritrite, e così via.

Aspetti molto personali, che però sono a disposizione del pubblico non sempre benevolo della Rete, inclusi potenziali datori di lavoro.

E a poco vale il fatto che le norme anti-discriminazione e a favore della privacy promosse da tempo dall'UE e sempre più recepite dal settore HR vietino loro di prenderli in considerazione: quasi metà delle aziende, infatti, procede di routine al controllo dei profili social dei candidati, senza che questi ultimi possano in genere rendersene conto.

Scartati perché senza abbastanza esperienza o per le nostre idee politiche?

Cancellati dalla lista del recruiter per la nostra scarsa conoscenza dell'Inglese o per il nostro orientamento politico, religioso, sessuale?

Nel dubbio, è il caso di accettare la realtà: accanto al nostro curriculum "ufficiale", ne costruiamo, giorno dopo giorno, uno "ufficioso", sparso per la Rete, ma non meno interessante – e pericoloso.

Come difendersi?

Be', prima di tutto stando bene attenti a ciò che postiamo, evitando, quando possibile, di esprimere opinioni troppo controverse, o almeno di moderare i toni.

Oppure, soprattutto se (giustamente) non vogliamo rinunciare alla nostra libertà di parola, possiamo sfruttare al massimo le opzioni di privacy messe a nostra disposizione dalle varie piattaforme, dall'uso di pseudonimi alla possibilità di rendere certi contenuti fruibili solo da una ristretta cerchia di contatti fidati.

Precauzioni che in effetti possono apparire fastidiose, e che in fondo lasciano aperta una domanda ancora più importante: se per aumentare le mie chance di essere accettato da un'azienda mi devo "censurare", si tratta davvero del posto di lavoro adatto a me?

La risposta dipende dalla situazione personale di ciascuno, non esiste una soluzione univoca.

Quello che è certo, comunque, è che all'epoca dei social network il Recruting non è più quello di prima; ed è una realtà con la quale, nel bene e nel male, dobbiamo imparare a fare i conti.

La Rete ci osserva, sempre...

Commenti

  1. Non ho capito bene. Ma il social per lavoro non è
    LinkedIn?
    Io ormai ho cancellato da tempo tutti i miei account sui socials, l'ultimo è stato quello di pinterest, ma devo confessare che non sapevo che i datori di lavoro cercassero candidati su questi socials che, diciamolo pure, sono di una bassezza culturale abbastanza preoccupante. Mia opinione. Cmq grazie per avermi illuminata.

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    Risposte
    1. In teoria, la legge impedisce ai datori di lavoro di ficcanasare nei nostri profili, ma nella pratica è difficile impedirglielo, anzi, magari ti cercano proprio su FB o altri social più "personali" proprio per vedere come sei "davvero"...
      Buona serata

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  2. Era meglio quando rispondevi agli annunci sul giornale e i datori di lavoro volevano che la lettera fosse scritta a mano. Il mio primo lavoro l'ho trovato così nel 1970. Lo so sono vecchia ma la calligrafia cela molto di come siamo e chi siamo.
    Ciao Serena serata
    Angela

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    Risposte
    1. La tecnologia con una mano semplifica e con l'altra complica...!
      Buona serata

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  3. Io sono in pensione quindi mi frega assai sul come mi recepiscono dal blog o da Facebook.. ahah

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