Fare blogging è attivismo?

Un uomo aiuta un altro a raggiungere la cima di una collina sotto il sole


Questo blog fa attivismo? E soprattutto, dovrebbe farlo?


Sono domande che mi sto ponendo da un po'.

Nel mio primo post, nell'ormai lontano 2022, ho immaginato di creare uno spazio di condivisione per tutti coloro che si sentono disorientati dai tanti cambiamenti in atto in questo nostro Mondo in crisi... un Mondo in frantumi, appunto.

Ma è davvero attivismo?

Nel tempo, mi sembra di aver assunto più spesso un atteggiamento da osservatore, certamente critico, ma più interessato a offrire un'opinione che vere soluzioni.

Non che sia per forza un male: rincorrere i trend del momento non è quasi mai una buona idea, e interagire con un pubblico, per piccolo che sia, richiede una certa dose di prudenza.

Ma dove finisce la cautela, e dove inizia l'apatia?

Sui miei canali social, inclusi quelli personali, mi concedo più libertà: Palestina, attivisti in pericolo... c'è spazio per tante cause, alcune delle quali qui in Italia passano inosservate o quasi (ad esempio questa).

Forse dovrei portare questa energia anche qui: cosa mi trattiene?

Sarebbe davvero una scelta "impopolare"?

In fondo, tra i tanti blogger che gentilmente dedicano qualche minuto a leggere i miei post e a lasciare un commento ce ne sono tanti che potrei definire "attivisti": c'è chi promuove fonti di informazione alternativa, chi promuove un'alimentazione vegana, chi offre idee e strumenti per affrancarsi dal monopolio di Big Tech...

Può sembrare poco, ma per chi li segue è un aiuto, uno sguardo diverso sul Mondo: anche questo è attivismo.

Non intendo trasformarmi in un guru, di quelli la Rete è già piena...

...però in questo momento storico chiunque possa e voglia dare una mano, anche solo con un post, dovrebbe farlo.

Commenti

  1. Io mi sento attivista quando ricordo regolarmente ricorrenze come quella della strage di Ustica, ormai sepolta assieme ai suoi carnefici. Quando critico la Chiesa, quando metto a fuoco il fenomeno maschilista, anche parlando di cinema , teatro, letteratura..l'attivismo ha mille sfumature..é vita, e noi siamo qua a discuterne..questo importa..

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    1. Sono assolutamente d'accordo, ci sono tanti modi per dare una mano!

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  2. Personalmente io non mi sento attivista, ma solo un'appassionata dell'alimentazione vegana. Passione che cerco di trasmettere a qualcuno. Ma non sono sicura di riuscirci.
    Forse per diventare attivista dovrei fare video, descrivere ricette ma ti confesso che non ne ho voglia. Troppo avanti con l'età. ❤️👋

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    1. È vero che tanti seguono contenuti video, ma si può impare tanto anche da un blog :)

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  3. Il blog nasce, per definizione, come uno strumento dove annotare i propri pensieri, e di condividerli con il resto del mondo. Io non so se mi sento attivista o meno, probabilmente lo sono diventato di più rispetto ai primi anni, quando mi concentravo di più su aspetti meno "controversi" della mia vita quotidiana. Pian piano ho capito di voler condividere anche cose che avrebbero alienato alcuni dei miei lettori, per un motivo o per un altro. Ma poco importa: quello che scrivo è ciò che mi definisce, che piaccia o no. Alla fine, quello che conta, è che tu ti diverta e trovi soddisfazione in quello che fai. Tutto il resto non importa.

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  4. Non mi sento affatto un attivista. Ma vivo in un mondo, dove tutto va a rotoli(a mio avviso) comprensiva la mia Italia dove ci vivo è condivido tutto questo marciume che ci circonda ad iniziare dalla mia Italia ....... è come dice anonimo scrivo ciò che penso, poi chi commenta o non commenta mi sta bene così.
    A modo mio mi sento libero qui come blog, ma anche nella sfera privata nel reale.

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    1. Penso che coltivare questi spazi di libertà significhi già tanto :)

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  5. I blog sono sinonimo di libertà, in tante parti del mondo i blogger sono stati perseguitai e alcuni hanno pagato con la loro stessa vita.

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    1. Purtroppo è proprio così, per alcuni esistere è anche resistere

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  6. Sicuramento mi ritengo una vecchia signora molto attiva. Sul mio blog denuncio continuamente ciò che ritengo ingiusto. Correndo...ora passeggiando oltre ad un diario lo ritengo un modo per ribellarmi alle solite ingiustizie del potere. Cerco di farlo sempre con garbo ma con sincerità. Serena domenica e buon 1° Maggio.

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  7. Beh, direi che dipende dai casi. Anch'io non mi sento attivista. Ma certo quando tratto determinati argomenti ispirati dalla realtà odierna le cose cambiano. Per me il blog è da sempre scambio di idee, un passatempo, uno strumento di condivisione. Non inseguo i "like" o altro...mi piace leggere post come leggo libri, abitudine cartacea che non ho perso.

    Un salutone e buon fine settimana

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