Siamo orfani del futuro?

Veduta di edifici industriali abbandonati e corrosi dalla ruggine

Illusione, rabbia, nichilismo: siamo in lutto per un futuro perduto?


Dal personale...

Ogni tanto mi capita di ripensare a come immaginavo il futuro quando ero più giovane.

Al netto della sempre presente possibilità di qualche catastrofe e dei tanti segni di disastri in arrivo, nei momenti di maggiore ottimismo pensavo di essere destinato a vivere in un Mondo sempre più libero e ricco di possibilità, sostenuto da tecnologie in grado di risolvere ogni problema o quasi, dalla povertà alle malattie più gravi.

Nonostante tutto volevo credere che le nostre conoscenze in continua crescita e un espanso senso morale potessero davvero aprirci le porte di un'esistenza migliore, dove sognare fosse concesso a tutti e il successo in tutte le sue declinazioni una possibilità concreta per ciascuno.

Gli anni e gli affanni hanno fiaccato questa visione, in modo sempre più rapido: crisi economiche, guerre, erosione dei diritti fondamentali, emergenza climatica, pandemia... il futuro pieno di promesse si è spostato sempre più in là, fino a scomparire oltre un orizzonte mai raggiungibile.

Allo stesso tempo ci sono state esitazioni e mancanze anche da parte mia, non lo nego: eppure non riesco ad attribuirmi tutta o anche solo la gran parte delle colpe per il naufragio di tanti miei progetti, perché mi è bastato aprire occhi e orecchie per capire di non essere il solo a sentirsi così.


...al politico

In effetti, a guardarsi intorno si fa fatica a trovare qualcuno che non si senta defraudato di un domani migliore, o almeno non peggiore del passato: giovani spremuti come limoni da un sistema sempre più competitivo, lavoratori precarizzati, minoranze costrette a difendersi ogni singolo giorno... il tutto senza dimenticare la tante guerre vecchie e nuove e la crisi climatica in corso.

Sentirsi privati di ciò che sembrava già a portata di mano genera molte emozioni e reazioni, quasi tutte negative: rabbia, impotenza, nichilismo, vulnerabilità a idee poco raccomandabili o a guide spesso improvvisate, e tanto altro.

Quando centinaia, migliaia di ansie, frustrazioni, disperazioni individuali si incontrano, gli effetti sociali possono essere violenti e imprevedibili: dal personale si passa al politico, in un effetto domino che nel nostro Mondo globalizzato può raggiungere chiunque in qualsiasi momento.


Un brutto bivio

Ora come ora il Mondo sembra ad un bivio tutt'altro che invidiabile.

Da un lato, soprattutto senza uno sforzo collettivo per il clima e per una pace duratura, ci attende la distruzione totale, l'uccisione a vreve termine di centinaia di milioni di individui e a seguire la scomparsa della civilità, se non del genere umano tutto.

Dall'altro lato, invece, rischiamo una progressiva incarcerazione per mezzo di tecnologie create non per liberare ma per soggiogare, con esseri umani ridotti a macchine perfettamente "leggibili" e "programmabili" da governi autoritari e business con manie di grandezza; uno scenario che può sembrare preso da un romanzo di Orwell o Huxley, ma che già oggi è in parte realtà grazie a social media, algoritmi, e AI, e che rappresenterebbe comunque una morte se non fisica sicuramente mentale e morale per tutti noi.

Non c'è più il futuro di una volta, e quello che ci aspetta pare in ogni caso spaventoso.

Ci hanno rubato il futuro, o forse ce lo siamo lasciati sfuggire di mano: riusciremo a recuperarlo o a trovarne uno migliore, prima che sia troppo tardi?

Forse siamo ancora in tempo: ma dobbiamo iniziare a prendere in mano il nostro presente, adesso.

Commenti

  1. Avere "buone prospettive per il futuro" (per citare un personaggio di Renato Pozzetto) è diventato quasi impossibile in questo mondo iperglobalizzato dominato dal capitalismo occidentale più incattivito. L'occidente ha perso le sue tradizioni, sta perdendo la sua cultura, se ne frega del semplice benessere dei propri cittadini, in nome della protezione del portafogli. Il futuro che vedo è quello di un Oriente che avanza inarrestabile, un declino dell'impero americano, fagocitato dall'impero dei BRICS. Non è chiaro se si tratti di un futuro migliore o peggiore.

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    1. La stessa America è sempre più simile ai BRICS... buona serata camu!

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  2. Hai ragione a volte quando penso al futuro penso che non era certo questo il futuro a cui pensavo quando ero ragazzo (quindi negli anni '70).

    Dopo la caduta del muro di Berlino avevo iniziato ad avere più speranze ma quelle speranze sono state frantumate da tante cose tremende dall'11 settembre in poi. Oggi ormai vivo alla giornata.

    In salutone e ricambio volentieri la tua visita buon domenica

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    1. Anch'io cerco di trarre il meglio dall'oggi perché il domani è incerto, lo è sempre stato ma ora forse di più.
      Buona domenica!

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  3. Aggiungo che non ho perso la speranza...quella c'è sempre

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