L'età dell'impermanenza
Quando tutto sembra sfuggirci di mano, come si reagisce?
Come nubi al vento
Forse questa è la prima volta dopo molti anni che le nostre società avvertono su di sé con tanta forza l'ombra dell'incertezza; è vero, nel corso della Storia di momenti bui e caotici se ne trovano sempre, però in quest'ultimo quasi-lustro l'incalzare delle crisi è stato particolarmente spietato: Covid-19, recessione, clima, Ucraina, Palestina... tutti disastri arrivati alle porte e direttamente in casa del nostro Occidente, da tempo abituato a vedere guerre ed epidemie solo attraverso uno schermo.
Siamo stanchi, irritati, angosciati, impotenti come nubi al vento.
Le certezze che credevamo di avere, già scosse dopo il crac del 2008, sono ora morte e sepolte.
Il domani è un mistero che suscita più paura che curiosità, arrivare a un nuovo anno più o meno tutti interi il massimo traguardo a cui aspirare.
L'esistenza è sempre stata precaria, come non mancano di ricordarci gli antinatalisti, ma solo oggi forse tanti se ne rendono conto per davvero.
Eppure, per quanto fragile, la vita va avanti: ma come?
L'impermanenza presa "bene": compassione e coraggio
C'è chi nell'incertezza riscopre la compassione: vedere tutti o quasi in qualche misura come vittime anche solo potenziali di un destino ogni giorno più imprevedibile può risvegliare una coscienza, mostrarle che se il domani è un'incognita, la miseria e il bisogno di milioni di altri esseri umani restano certi e sempre da combattere, sperando contro ogni speranza.
È una lotta che può fare paura, e che tuttavia proprio l'accettare l'incertezza rende possibile affrontare: se niente è certo, se già domani tutto può finire, tanto vale dare il massimo qui e ora, e non solo per gli altri, ma anche per sé stessi, per cambiare percorso, riscoprire una passione...
C'è chi sfida il baratro con amore e coraggio.
L'impermanenza presa "male": avidità e rassegnazione
Se affrontare il precipizio con valore sembra cosa tanto nobile, è pur vero che richiede una forza che non tutti hanno o desiderano esercitare: quando tutto pare perduto, è forse più facile chiudersi in sé stessi.
C'è chi decide di correre contro il tempo e cerca di godere più che può finché può, anche inseguendo una fama effimera, e in ogni caso senza guardare in faccia a nessuno; chi dà voce alla propria rabbia impotente in gesti folli e in apparenza privi di senso; e chi semplicemente si arrende, limitandosi a osservare l'incendio da lontano.
E certo, sarebbe fin troppo facile sedersi e pontificare, criticando senza appello chiunque rifiuti la parte dell'eroe, ma...
Ognuno affronta il dolore a modo suo
I tempi sono difficili, e ognuno li affronta come può; se possiamo e dobbiamo affrontare chi ricorre alla violenza, non siamo però nella posizione di giudicare chi pur senza far male a nessuno non sia intenzionato ad affannarsi troppo per questo Mondo in fiamme.
Forse anche per noi arriverà il momento di dire "mi arrendo" e di pensar solo a spassarsela prima che tutto finisca.
Lasciare a ciascuno il suo spazio... non è compassione anche questa, in fondo?
"C'è chi sfida il baratro con amore e coraggio". Che belle queste parole.
RispondiEliminaHai ragione, è da tempo che si respira un'aria inquieta, che il dolore ci è a due passi da casa.
Condivido in particolare le tue ultime parole. Ognuno reagisce come può...
Penso che tutti più o meno ci si senta così, di questi tempi, mentre cerchiamo di andare avanti nonostante tutto, un passo dopo l'altro.
EliminaHai scritto proprio un bel post che condivido, perché oggi come oggi i fatti che vediamo ci demoralizzano e ci distruggono interiormente. Ognuno reagisce come può...
RispondiEliminaNon capisco quelli che difendono "il proprio orticello" illudendosi che se arriva la nemesi loro si salvano. L'unica cosa che penso è la seguente: c'è un tempo per tutto. Un tempo per seminare e un tempo per raccogliere, come c'è un tempo per la guerra e un tempo per la pace. non so se è consolante, ma tutto ha un inizio e tutto ha una fine...è nel naturale andazzo delle cose della vita.
Un salutone e alla prossima
C'è davvero un tempo per tutto, alcuni sono più paurosi e dolorosi di altri...
EliminaGrazie per la visita, a presto
Il domani è veramente un mistero e non promette niente di buono.
RispondiEliminaRievocato dai ricordi di trent'anni fa. [Bernardo Bertolucci:] «Quando giravo Prima della rivoluzione pensavo che sarebbe stato il mio ultimo film Invece ogni volta, miracolosamente, me ne fanno fare un altro. Ed ogni volta, immancabilmente, penso che sarà l'ultimo. L'impermanenza dei film, la sensazione di terminabilità che danno, è simile alla vita». (Bruno Vecchi, Unità, 5 giugno 1994, Unità2, p. 8, Cinema)
Ahinoi la nostra tragicommedia su questo Pianeta non è ancora giunta all'ultimo atto, ma ci si avvicina sempre piu... buona serata.
EliminaL'umanità deve ritrovarsi unità, dopo la pandemia sembra aumentato l'egoismo.
RispondiEliminaPenso che l'idea che tutto possa finire abbia scatenato una frenesia alla "ognun per sê e Dio per tutti"...
EliminaGrazie per la visita, buona serata.
Chiedo scusa ma non ho capito molto il senso del tuo post. Forse perché sei giovane ed io invece mi sto avvicinando ai 71, quindi vediamo la vita in modo differente.
RispondiEliminaIo credo che noi esseri umani, da quando nasciamo a quando moriamo, viviamo in impermanenza, in precarietà. Altrimenti non saremmo esseri umani, ma piccoli dii.
I buddisti costruiscono dei mandala e, appena terminati, li distruggono, proprio a dimostrazione di quanto la vita sia impermanente.
Come viverla? Mah io direi semplicemente godendo delle piccole cose quotidiane, anche di quelle che possono sembrare le più sciocche e banali, come il sorseggiare un buon caffè. Armarsi di coraggio, affrontare con questo i problemi che si presentano e ridere, quando possibile.
A noi sembra difficile questo periodo perché lo stiamo vivendo in questo momento, ma i problemi sociali, economici, politici e lavoratrici sono sempre esistiti da secoli, mica solo da adesso.
Urka che commento e che fatica che ho fatto scrivendo con sto mio smartphone. Con sto Google poi che ha ridotto lo spazio... Ma io sono tenace, ciao buon proseguimento di serata. ❤️👋
È vero, la vita è sempre precaria... forse oggi con la speranza nel progresso sempre più in crisi stiamo iniziando a riscoprire questa amara realtà.
EliminaSono comunque d'accordo sul godersi le piccole cose, proprio come un caffè, o le chiacchiere fra blogger!
Buona serata, a presto
Certezze non ce ne sono. Si naviga a vista, e bisogna metterci del proprio perché vedo anche tanta gente di "fede" traballare vistosamente davanti ogni nuova prova. Bisogna metterci buona volontà, sorriso, pazienza, sentimento, passione. Curare la bellezza, prendersi cura di chi abbiamo attorno, creare empatia. Tanti non ce la fanno, stanno in bilico sul proprio piedistallo fatto di sicurezza casareccia e porgono lezioncine a destra e a manca. Basta non sentirli.
RispondiEliminaAnche me, leggi e dimentica, il futuro appartiene a tutti. Ognuno lo gsetisce a modo proprio.
È proprio vero, ognuno lo gestisce a modo proprio, o non è più futuro.
EliminaBuona serata, a presto
Quegli eventi ( COVID, recessione, guerre, emergenza climatica) sono i classici "squilli di tromba". Se poi li mettiamo tutti insieme è un' intera orchestra che ci avverte che stiamo andando in una direzione sbagliata. Sono segnali che vanno colti senza affogare la testa nella sabbia, ma avendo consapevolezza che siamo parte di una società globale che sta andando a fondo. Spesso ci lamentiamo dell' insipienza e dell' inadeguatezza dei leader, ci sentiamo in balia di questi personaggi . Abbiamo l' impressione di non aver voce in capitolo. Proprio per questo non bisogna alienarsi dalla realtà. Esserci e partecipare è essenziale e... più si è meglio è.
RispondiEliminaÈ proprio così, siamo tutti sulla stessa barca: certo, come sul Titanic la differenza fra prima e ultima classe la sentiamo eccome, ma siamo andati tutti già contro l'iceberg e di scialuppe vere e proprie non ce ne sono più per nessuno, dobbiamo svegliarci.
EliminaGrazie per la visita, buona serata.