Salvare il Pianeta... senza riforme?

Immagine futuristica di un treno ad alta velocità che sfreccia su binari sullo sfondo di una metropoli ultramoderna

Risolvere la crisi climatica con la sola tecnologia: lo vorremmo davvero?


Un tema comune fra chi si batte contro la crisi climatica è la necessità di cambiamento: per salvare noi stessi e il Pianeta, si ripete, dobbiamo trasformare il nostro modo di vivere, di lavorare, di produrre, di consumare, di prendere decisioni...

Più cura, più attenzione, più democrazia, meno consumismo, magari meno lavoro: queste alcune delle proposte più diffuse.

E se invece si potesse risolvere tutto a colpi di tecnologia?

È vero, per ora di soluzioni miracolose non se me vedono; ma il susseguirsi di scoperte, di sperimentazioni in corso e di nuovi risultati rende tale scenario se non probabile almeno possibile.

Mantenere tutto così com'è senza doverne subire le conseguenze: non è forse il Santo Graal in cui tanti sperano, governi in testa?

Miliardi di vite in salvo senza nessun cambiamento, nessun sacrificio imposto ai cittadini/consumatori.

Un sogno, vero?

Forse no.

Da un certo (tragico) punto di vista, il cambiamento climatico sembra l'unica forza rimasta in grado di mettere davvero i bastoni fra le ruote a forze sempre più autoritarie.

Quale che sia la sua natura, una tirannia può schiacciare il dissenso e accecare con la propaganda, può blindarsi contro attacchi esterni, ma non può ignorare incendi, siccità, alluvioni... può provare magari a usare l'emergenza come pretesto per un effimero aumento dei suoi poteri di controllo, ma di fronte a catastrofi sempre maggiori i suoi limiti sarebbero destinati a palesarsi.

Inoltre, sta di fatto che il disastro imminente sta costringendo le persone a porsi delle domande, a mettere in discussione i dogmi imposti, magari persino a organizzarsi, in un evidente per quanto eterodosso rifiorire di partecipazione sociale e politica.

Con una soluzione rapida e indolore, tutto ciò potrebbe finire, salvando sì le nostre vite... ma solo per perpetuarne l'abuso da parte dei poteri in carica.

Continuare a essere sfruttati sul posto di lavoro con qualche grado in meno sarebbe davvero progresso?

Essere sorvegliati da mille sensori in città non più minacciate dal mare sarebbe davvero libertà?

È sicuramente un triste segno dei tempi che l'unica oscura salvezza paia risiedere in una potenziale Apocalisse (per cui qualcuno addirittura sta facendo il tifo) ma questa sembra essere la realtà sul campo.

"Salvati" dal clima grazie al potere, o "salvati" dal potere grazie al clima?

Commenti

  1. "Rifiorire di Partecipazione Sociale"
    Queste parole da te scritte hanno suscitato in me gioia e sgomento.
    Ormai da tredici anni impiego parole e tempo in un minuscolo angolo di internet per tentare (e ripeto...tentare) di sollevare una qualche riflessione sul ruolo del singolo di fronte al problema di tutti.
    Io la guardo dal punto di vista dell'Agricoltura, e sopra a tutto di un Agricoltura fatta dall'uomo, una piccola Agricoltura, semplice, spesso molto povera, ma comunque rispettabile e degna di dignità.
    Non son qui a parlare di me, e me ne scuso se ho iniziato così, ma semplicemente mi rammarico nel vedere che nessun commento ha accompagnato queste tue riflessioni.
    Sporco quindi il muro, e dico la mia.
    Il singolo può e deve far la differenza, e non dovrebbe essere denigrata la figura della tecnologia, sopra a tutto quando di ricerca parliamo.
    Che si tratti di riciclare i rifiuti della famiglia, o di decidere il mezzo per spostarsi, o anche comprendere quante luci debbano realmente essere accese nella propria abitazione: temi semplici, quotidiani, che non necessitano di calcoli e calcolatori di ultima generazione, ma che sono alla portata di tutti.
    Scelte, appunto.
    Scelte da fare in propria coscienza, provando e pensando, mettendosi in gioco, fosse anche solo nella scelta di un cibo maggiormente ecologico e etico.
    Una forma mentale collettiva che potrebbe essere finalmente intaccata solo con piccole "rivoluzioni domestiche" quotidiane, fatte appunto di scelte.
    E non dovrebbe essere una mente artificiale che dovrebbe darci la soluzione, ma il nostro...buon senso, il bisogno di accrescere e mutare il collettivo, pronti a spronarci nella propria moralità, puntando verso un'appartenenza accresciuta da maggior senso civico.
    Basterebbe poco, secondo me che ho una mente semplice.
    Basterebbe che ognuno facesse qualcosa, qualcosa di tangibile, concreto, serio.
    E quella Riforma di cui tu accennavi, forse allora sarà implementata e consolidata a tal punto che anche chi guida un popolo dovrebbe inevitabilmente saperlo accogliere.
    Non sono un violento, e non condivido la violenza in nessuna manifestazione, ma credo che coscienza e conoscenza sappiano già darci tutti i mezzi possibili per contribuire in questa "tua" Riforma.
    Credo nella potenza del singolo, quando questi è mosso da determinazione e conoscenza.
    Spero proprio che anche altre persone possano commentare questo tuo post così interessante.
    A.A.

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    Risposte
    1. Grazie mille per questo primo commento.
      Davanti a forze così potenti è naturale farsi prendere dallo sconforto, pensare che il proprio contributo sia inutile - a da un lato è vero, la lotta non può essere addossata interamente al singolo individuo; allo stesso tempo, però, non dovremmo nemmeno sottovalutare l'impatto delle nostre scelte, soprattutto a livello locale.
      Perché nessuno può salvare tutti, ma tutti possiamo salvare qualcuno.

      Elimina

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