Tre parole che non si possono più sentire sugli annunci di lavoro

In un ufficio, un uomo appoggia con aria affranta la testa sulla sua scrivania

Non me ne vogliano i recruiter, ma...


In questi giorni, in parte per ragioni che di sicuro ricorderete, ho deciso di dedicare un po' più di tempo alla ricerca di nuove opportunità professionali.

Una scelta forse un po' impopolare di questi tempi, ne convengo; ma all'occorrenza l'Apocalisse incombente può trasformarsi nello sprone che non ti aspetti.

A ogni modo, la trafila la conosciamo un più o meno tutti: un bel respiro, una lucidata al cv, e via con gli annunci.

Già, gli annunci: proprio su questi ultimi vorrei spendere qualche parola - qualche parola sulle parole, per essere precisi.

Ora, forse me ne sono accorto solo adesso, ma...

...le avete notate?

Quelle tre paroline che, insieme o in solitaria, nella descrizione a regola d'arte del potenziale luogo di lavoro sembrano non mancare quasi mai - e che, a dirla tutta, iniziano a pesarmi un po': vediamole insieme.

Cominciamo con collaborativo: con il dovuto rispetto, vorrei ben sperare che lo sia! Le ipotesi sulla necessità di specificarlo sono due, nessuna delle quali molto confortante - o la realtà sul campo non è poi così rosea come la si vorrebbe rappresentare (excusatio non petita...), oppure l'idea è che ormai la maggior parte delle imprese costituisca un ambiente così tossico che un minimo di cortesia sia da considerarsi un benefit a tutti gli effetti.

Nel dubbio, passiamo oltre, e deliziamoci con dinamico: ok... altro aggettivo inutile di cui dovremmo sbarazzarci - "dinamica" mi sento di usarlo per la signora Pierina che abita dirimpetto e a novantanove anni suonati esce in auto ancora tutti i giorni, non per un'azienda, la quale... che altro dovrebbe essere, scusate, una tomba? Senza offesa ai becchini, beninteso.

Tuttavia, né collaborativodinamico suscitano in me la stessa perplessità che resta tutta appannaggio di...

...Stimolante: a proposito del quale mi limiterò a dire che sì, di ambienti di lavoro "stimolanti" ne esistono tanti a questo Mondo - la differenza sta tutta nel... complemento oggetto (inserire battutaccia a scelta).

E ora, prima che mi spediscano nell'abisso senza ritorno delle rispettive blacklist, un appello ad aziende e recruiter: lo so, il tempo è sempre poco e le cose da fare restano un milione, ma non pensate che svecchiare un filo (e sottolineo un filo) il linguaggio possa aiutarvi a trovare gente davvero dinamica, in vena di cortese collaborazione e in cerca di stimoli seri?

Niente annunci pieni di emoji, punti esclamativi e termini in inglese, per carità, che sono tutta un'altra bestiaccia; solo un piccolo guizzo in più, quello non guasta.

Mai dimenticare che le parole son sempre potere: se di ammaliare o far sbadigliare, lo decidiamo noi.

Commenti

  1. Fai bene a guardarti intorno, specialmente se la tua situazione lavorativa attuale non ti soddisfa ed anzi ti causa più mal di pancia che altro. Come dicono gli inglesi, life is too short, e se il tuo datore di lavoro non apprezza quello che fai, non vale proprio la pena di dedicargli un terzo della tua vita.

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