Protopia, l'utopia che crede di non esserlo?

Immagine in gradiente verde blu di un grattacielo a linee curve e terrazze alternate


Tra l'utopia dei "visionari" e la distopia dei pessimisti esiste davvero un approccio più "razionale"?


Il bello della Rete: nuovi amici e nuove idee

Un immenso e indubbio vantaggio della Rete è la sua capacità di metterci in contatto con persone e contenuti in grado di ampliare i nostri orizzonti e sfidare i nostri preconcetti.

Tra gli "amici" incontrati più di recente lungo il cammino non posso non menzionare (e raccomandare) l'ottimo Futuro Prossimo, che con passione e puntualità ci informa sui grandi cambiamenti in atto già qui e ora, dalle ultime conquiste delle scienze alle nuove tendenze sociali, meritandosi ampiamente i tanti follower raggiunti sulle diverse piattaforme social.

È proprio grazie a Futuro Prossimo che qualche giorno fa ho letto per la prima volta di un concetto che non conoscevo, la Protopia.


Né miraggio né sconforto: cos'è la Protopia

Alle utopie spesso irrealistiche di tanti "visionari", i protopisti oppongono un pensiero sì ottimista, ma al tempo stesso pratico e razionale: il Mondo e le nostre società saranno sempre work in progress, le sfide non finiranno, la perfezione sarà sempre un miraggio, ma abbiamo la possibilità di continuare il nostro percorso, di progredire usando gli strumenti a nostra disposizione e costruendone altri grazie alle nuove scoperte di ogni giorni, gradualmente.

Un approccio magari meno travolgente ma più concreto, una risposta sicuramente più convincente a chi fra una crisi e l'altra si vede spinto tra le braccia del nichilismo, dell'antinatalismo o dell'accelerazionismo.

Più convincente, abbiamo detto... ma di quanto?


Protopia: un'utopia sotto un altro nome?

Sebbene a prima vista la Protopia sia un obiettivo più realistico dell'utopia, qualche dubbio è inevitabile: e se anche i protopisti peccassero di ottimismo?

Un primo ostacolo forse non tenuto nella dovuta considerazione potrebbe essere il tempo: siamo certi di avere tutto questo tempo perché i piccoli passi in avanti quotidiani ci tirino fuori dai guai più grossi? Un conflitto planetario in grado di spazzarci via in un soffio sembra sempre dietro l'angolo...

Un altro fattore, forse più insidioso, è la nostra volontà a livello individuale e sociale: per le soluzioni graduali propugnate dai protopisti, sono necessarie pianificazione, pazienza, costanza... siamo sicuri di averne a sufficienza?

Fra polarizzazione politica e l'instabilità regionali, odio verso il "sistema" e radicalismi, le possibilità di operazioni a lungo termine di successo paiono esigue...

Forse la Protopia è la soluzione giusta... arrivata però con vent'anni di ritardo.


Disclaimer: il post che avete appena letto rappresenta esclusivamente le mie esperienze e opinioni personali: né Futuro Prossimo né altri attori hanno incentivato finanziariamente o in qualsiasi altro modo la stesura dello stesso. 

Commenti

  1. Per me la protopia è un pasticciato esercizio linguistico.

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    1. Foneticamente non suona benissimo, ne convengo.
      Buona serata

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    2. È probabile che la protopia nasconda insidie di eccessivo ottimismo, hai ragione. Per questo non è facile distinguere un ottimista da un "protopista". La differenza si sgrana solo nell'approccio ad un problema. Il protopista lo riconosci a quel punto, perché non è svalutante nei confronti di una soluzione, ma nemmeno "fanboy" acritico. In tempi così polarizzati non è facile. Sempre belle riflessioni, grazie!

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    3. @Gianluca grazie mille a te per gli spunti (e per la visita), buona serata!

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  2. Utopia, protopia, chiamala come vuoi ma alla fine è sempre una trappola mentale al pari del negativismo del mainstream politico e mediatico. Suggerisco l'essere divergenti, riuscire a pensare sul serio con la propria testa a costo anche di essere scomodi.
    Ti abbraccio.

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    1. Sicuramente, può essere un percorso solitario ma spesso è l'unico percorribile.
      Ben ritrovata, e buona serata

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  3. Penso avesse ragione Antonio Gramsci quando invitava a operare con "l' ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione". Le nostre aspirazioni devono essere accompagnate sempre da progetti testati e razionalmente realizzabili. Diversamente rischiano di rimanere solo delle velleità. Un salutone a te.

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    1. Penso che a questi nostri tempi si adatti perfettamente anche un'altra sua frase: "La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati"... buona serata

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  4. Buongiorno!

    I Suoi testi sono molto interessanti e stimolano la riflessione. Fanno riflettere. Mi è piaciuto leggerli.
    Facciamo riviste per l'apprendimento delle lingue su diversi argomenti: cultura, lingua, arte, storia, viaggi, vita in generale. Vorrei proporle un progetto. Può contattarmi all'indirizzo ana@heart.school?

    Cordiali saluti,
    Ana

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